Ronnie Wood continua la sua personale opera di tributo ai suoi eroi musicali, e lo fa rigorosamente dal vivo circondato da una serie di amici invidiabili, primo fra tutti Mick Taylor, colui che si trovò a sostituire nei Rolling Stones in quel lontano 1975.
Parlare di Jimmy Reed significa parlare del blues di Chicago e dell’immensa influenza che ebbe soprattutto per un’intera generazione di musicisti inglesi. Ronnie ne è un fedele e genuino estimatore e questo live intenso e senza fronzoli è un vero atto d’amore. Basterebbe l’esecuzione di “Mr. Lucky” con gli intrecci di chitarra di Ronnie e Mick a valere l’acquisto del disco, ma la verità è che sul palco della Royal Albert Hall quella sera vengono celebrati i 60 e più anni di costante ispirazione che le canzoni di Jimmy Reed hanno esercitato e continuano a esercitare.
“Let’s Get Together”, “Shame, Shame, Shame” con il grande Paul Weller alla voce, “I Ain’t Got You”, “Bright Lights, Big City” con Boby Womack e la lista potrebbe continuare con tutte le canzoni contenute in questo disco, perché ogni canzone, ogni nota, ogni parola sono diventati archetipi e la fonte d’ispirazione per un numero incredibile di musicisti, proprio come racconta lo stesso Wood in “Ghost Of A Man”, l’unico inedito del disco e tributo personale all’arte del chitarrista nato a Dunleith nel Mississippi.
Articolo di Jacopo Meille
Track list “Mr Luck – A Tribute to Jimmy Reed”
- Essence
- Good Lover
- Mr. Luck
- Let’s Get Together
- Ain’t That Loving You Baby
- Honest I Do
- High & Lonesome
- Baby What You Want Me To Do
- Roll and Rhumba
- You Don’t Have To Go
- Shame Shame Shame
- I’m That Man Down There
- Got No Where To Go
- Big Boss Man
- I Ain’t Got You
- I’m Going Upside Your Head
- Bright Lights Big City
- Ghost of a Man