Screaming Shadows, la band capitanata dal chitarrista dei Tygers Of Pan Tang Francesco Marras, tornano con un poderoso album dal titolo “Legacy of Stone”, fuori per From The Vaults il 12 novembre 2021. A dispetto del sound, dell’immagine e della loro padronanza del genere sono una band italiana, isolana addirittura, viste le origini sarde del loro leader. Questo quinto lavoro è costruito sulle spalle dei lavori precedenti per arrivare a nuovi orizzonti musicali, dieci brani per un ascolto di oltre 42 minuti. Il tempo è la chiave per questi lavori, e un disco di questa lunghezza, a 10 anni di distanza, risalta la capacità compositiva della band.
Il loro sound affonda radici profonde nell’Heavy Metal e nel New Wave Of British Heavy Metal. Potete sentire, nei lavori passati e anche in questo disco, influenze degli Iron Maiden, dei Rainbow e dei Judas Priest, gestite con cura, con reverenza e con carattere. È sempre importante attingere alla storia, quanto reinterpretare in modo originale.
L’ascolto è molto godibile, è una cavalcata di chitarroni melodici e improntati sul “qualcosa da dire”. Ho apprezzato dal brano d’ingresso “Free me” il suono del rullante. Si, lo so, è un dettaglio che per alcuni può essere poco significativo, ma ha una sonorità scolpita che ho gradito particolarmente e mi son portato con gusto per l’intero ascolto fino a “Where I Have Been Up To Now”, brano di chiusura.
Il terzo brano, “Crimes With No Name”, mi ha fatto tornare al liceo, quando studiavo ogni giorno ascoltando cassette di tutte quelle band a cui gli Screaming Shadows sono legati e dei quali raccolgono l’eredità. La voce mi ricorda tanto, tanto, tanto l’inossidabile Bruce Dickinson. E questo modo di interpretare risulta comunque molto personale: basta ascoltare un brano più di due volte per capirlo.
Salto poi a “The Devil’s Mask”, brano cupo e profondo, che tanto sorvola sulla fine degli ’80 e l’inizio del ’90 ma non permette di sedersi esclusivamente sui ricordi, in quanto l’apporto fresco è piacevole e non invadente. Non proseguo traccia per traccia, questo potete farlo anche da soli senza saltare nulla, metto solo una ultima nota sul brano di chiusura che ho già citato, “Where I Have Been Up To Now”: è un “arrivederci” al prossimo disco, è il modo della band di concludere “Legacy of Stone” lasciando un pizzico di nostalgia, e questa è la sensazione che dovrebbe lasciare ogni scambio di arte prima dei saluti. In sintesi questo lavoro scorre fluidamente di brano in brano, non richiede di essere particolari conoscitori del genere, in quanto le scelte compositive e artistiche prendono per mano l’ascoltatore durante l’intera sessione.
Vi consiglierei di ascoltare questo disco da soli. È da assaporare, da gustare, da godere e da farlo con volumi sostanziosi. Anche perché esige tanta spinta per poter penetrare sotto la pelle. Quindi: siamo sull’Heavy, siamo sull’Old School e sulla voglia di dire la propria in modo comunque fresco e originale. E se non vi piace, è un problema vostro. Forse 🙂
Articolo di Marco Oreggia
Tracklist “Legacy of Stone”
- “Free Me”
- “Heaven Or Hell”
- “Crimes With No Name”
- “Love And Hate”
- “The Devil’s Mask”
- “Lost Child”
- “Live For Your Dreams”
- “Stand In Line”
- “Shake Your Blood”
- “Where I Have Been Up To Now”
Line up Screaming Shadows
Francesco Marras – chitarre / Alessandro Marras – voce / Michele Sanna – batteria / Jürgen Steinmetz – basso