Fuori dal 19 luglio per One Little Independent Records “DÝRA”, il nuovo full lenght di SHHE, pseudonimo della polistrumentista e producer Su Shaw, che in contro tendenza rispetto alla furente calura della stagione in corso, decide di trasportarci delicatamente in ascolto delle melodie di un monumentale fiordo islandese. Ma andiamo con ordine. Lo stile ambient di Su Shaw si ispira all’Elettronica New Age, grazie ad aspetti peculiari della sua musica che riecheggiano alcuni riferimenti alle composizioni di Klaus Schulze o a gruppi come i Popol Vuh, alla Kosmische Musik, ma anche a compositori di grande rilievo come Philip Glass. Pionieri del suono, ricercatori della musica come essenza cosmica e sublimi esploratori degli antri più trascendentali dell’arte.
Spinta dunque alla ricerca di suoni fuori dall’ordinario, l’artista di Dundee (Scozia) ha cominciato a creare questo nuovo album nel lontano 2018, quando ebbe occasione di trascorrere alcuni giorni nei pressi del Dýrafjörður, un fiordo alle estremità occidentali dell’Islanda, per sviluppare un progetto musicale attraverso le registrazioni catturate in diverse località della zona. Fu così che i viaggi nella terra dei ghiacci si sono protratti anche negli anni successivi, specialmente in inverno, per riuscire a cogliere qualsiasi suggestione che il clima mutevolissimo della regione è in grado di offrire, arricchendo l’esperienza di volta in volta con nuove moderne tecnologie di registrazione.
“DÝRA” nasce quindi come una percezione complessiva, sostenuta nel tempo e realizzata anche attraverso la familiarità creatasi spontaneamente con la comunità autoctona che ha contribuito al progetto comparendo nelle sonorità ambientali dell’album con autentiche rarità quali il langspil del falegname locale Jón Sigurðsson o l’organo di Lilý Karlsdóttir. Questa rappresentazione musicale del microcosmo di “DÝRA” è composta da quattro lunghi brani, sfoggiando una performance dal grande coinvolgimento emotivo e caratterizzata da un suono minimale ma latore di una purezza quasi tangibile. Una vera e propria “spazializzazione del suono” che dipinge un’immagine visionaria, ma assolutamente reale, in cui l’ascoltatore può calarsi e prefigurare con immediatezza il paesaggio che l’ha prodotta.
Le melodie di SHHE sono profondamente connesse con le atmosfere registrate nel fiordo, riprodotte attraverso l’uso di sintetizzatori e suoni simil Mellotron, immergendo l’ascoltatore in atmosfere ovattate alternate ad altre solenni, fino a creare uno spazio meditativo capace di regalare persino un benessere interiore. L’album è impreziosito da un’affascinante copertina, realizzata dall’artista insieme al designer spagnolo Rubén Chumillas, che rende omaggio al fiordo rappresentandolo in una veste artistica a metà fra il concettuale e il tangibile.
È proprio su questo sottile confine che merita di terminare questo magico volo sulle incontaminate lingue di terra che incontrano la forza del mare d’Islanda. “DÝRA” vive esattamente sulla linea che separa l’intensità corporea dell’isola e la fluidità visionaria della musica di SHHE che con meticolosa (e affettuosa) dedizione ha dato voce a quegli sconosciuti venti che di tanto in tanto osano sussurrare le proprie poesie fra gli scorci maestosi di una natura in continuo e armonico movimento.
Articolo di Carlo Giorgetti
Track list “DÝRA”:
- Sandar
- Hólar
- Sandaá
- Hjallar
Line up SHHE: Su Shaw voce, organo, sintetizzatore modulare / Lilý Karlsdóttir voce, organo / Jón Sigurŏsson langspil
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