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Sophya Baccini’s Aradia “Runnin’ with the Wolves”

Proposta di spessore capace di coniugare al meglio le tradizioni del Prog internazionale con suoni sperimentali

Rimango incantato ascoltando le sonorità di questo album che rafforza le mie convinzioni, dimostrando per l’ennesima volta che il Prog è vivo, ma soprattutto che nel nostro paese, custodiamo un patrimonio di musicisti sopraffini, abili nel tramandare suoni epici di un passato recente resi attuali e originali. Stavolta l’album di cui vado a raccontare è il progetto di un’artista dal notevole background nel macrocosmo progressivo: sto parlando della vocalist e polistrumentista napoletana Sophya Baccini, che il 30 agosto ha pubblicato per la storica etichetta genovese Black Widow Records il nuovo full lenght “Runnin’ with the Wolves” assieme alla sua band denominata Sophya Baccini’s Aradia. Un’idea che riluce per splendore, presentando un lavoro che ha tutti i connotati per essere apprezzato non solo dai fan del Prog. Opera dove arrangiamenti estrosi spaziano tra melodie a ampio respiro, atmosfere sognanti e classicismo, momenti dolcemente malinconici e una vasta gamma di sonorità.

Il progetto Aradia si distingue per essere una formazione tutta al femminile, un sestetto che è stato rinnovato quasi interamente rispetto all’ottimo lavoro precedente “Big Red Dragon” che risaliva al lontano 2013 e vedeva la partecipazione di numerosi ospiti. La carriera di Sophya è infatti notevole anche per le illustri e molteplici collaborazioni con miti del Prog italiano e internazionale come, per citarne alcuni, Lino Vairetti degli Osanna e David Jackson dei Van Der Graaf Generator. Negli ultimi anni la vocalist ha coltivato anche la sua attività solista, culminata proprio recentemente in un disco dal notevole fascino, “Animatesi”, opera per piano e voce dai tratti intimisti.

“Runnin’ with the Wolves” è una cascata di suoni intriganti, dove si dà spazio a una strumentazione assortita che riesce a attrarre fondendo mirabilmente tastiere e mellotron con strumenti tradizionali e classici come violino, fiati e vivaci chitarre, il tutto supportato da una sezione ritmica di alto livello, che riesce a creare un perfetto amalgama con la fluidità dei suoni prodotti. Sophya, esponente del filone dark progressivo nostrano, protagonista del genere sino dagli anni ’90 anche con il gruppo Presence, definisce con l’ensemble Aradia i connotati di un Prog più sinfonico, che pur non privo di tratti tenebrosi e rimandi al classico Hard Rock, riesce a comunicare elementi colti e bucolici, talora sfocianti in un delizioso e mai ridondante barocchismo. La musica richiama a gran voce componenti fiabesche, scenari incantati e talora lontani nel tempo. Pur non essendo tendenzialmente un album concept, “Runnin’ with the Wolves”, presenta una stesura d’insieme costituita da motivi che appaiono legati l’uno con l’altro. Sorprendono gli incastri sonori, le composizioni curatissime, gli arrangiamenti e i cambi di tempo.

Proprio la ritmica solida fa da proscenio al tappeto di tastiere a cui si unisce il violino di Francesca Masucci nell’essenza classica della title track; sino da subito la voce di Sophya incanta con i vocalizzi e le soluzioni timbriche che si incastonano perfettamente con un sound dolce e pastellato, impreziosito anche da un piano delicato. I cori sono una deliziosa cornice al suono: le ragazze, tutte cantanti bravissime e preparate, sanno attuarli in modo sublime e giocoso, prima che la melodia di “La mia soluzione” si apra a una vasta gamma di tonalità, dove la chitarra e un sax frizzante magistralmente suonati da Sonia Scialanca contribuiscono a tessere una magica tela. Al termine del brano un drumming incalzante di Chiara Cotugno introduce un finale più soft che riporta il clima verso una vellutata armonia. Come sopra menzionato non mancano i momenti più dark e orchestrali che nel brano “Ordalia” trovano la loro realizzazione; una suggestiva commistione tra il violino e le tastiere di Marilena Striano, unica musicista presente anche nel primo album, trasportano l’ascoltatore in un universo riflessivo. Il classicismo proposto a metà brano fa volare l’immaginazione proponendo un insolito e ammaliante connubio tra barocco e psichedelico.

I tratti mediterranei trovano modo di palesarsi nella splendida melodia di “Never”, sospesa fra leggiadria e malinconia, una ballata onirica che trova il suo apice nello squisito ritornello, carico di pathos. Questo brano è l’unica eccezione in durata di un lavoro dove quasi tutte le sette tracce superano il timing dei cinque minuti. Si evidenzia a proposito la mini-suite “Continua” con i suoi 9’17’’, forse il pezzo più ricco di evoluzioni e spunti ricercati che in qualche momento riportano a reminiscenze di leggendarie band dei ’70 come i New Trolls e i britannici Gentle Giant; le continue sfaccettature che cadenzano il brano lo diversificano nelle seduttive trame con spunti di puro virtuosismo, la voce di Sophya superlativa e il bel contributo al controcanto di Anais Noir, la bassista del gruppo.

Dopo l’epicità maestosa di “Gargantua” con i suoi suoni solenni, si arriva all’epilogo del disco con un’altra autentica gemma, “Sleepin’ with the Lioness”; gli arpeggi delicati della chitarra acustica uniti al piano disegnano un clima unplugged dove il timbro carismatico di Sophya si unisce a cori incantevoli. L’atmosfera sospesa chiude con eleganza un album che in alcuni momenti riesce a mettere i brividi per le intense emozioni trasmesse.

Mi sbilancio nel dire che questo è probabilmente uno degli album Prog italiani dell’anno. Se il disco precedente del complesso aveva dato risalto anche a ospiti eccellenti, questo nuovo lavoro mette in mostra tutta la versatilità di queste ragazze e la grande stoffa di Sophya, che emerge in ogni traccia. La sua voce è supportata con maestria dalle appassionanti interpretazioni della band, rendendo l’album una creatura pulsante. Una proposta di spessore capace di coniugare al meglio le tradizioni del Prog internazionale con suoni sperimentali, eseguiti con estrema raffinatezza. Splendida anche la copertina, un artwork che raffigura le artiste assieme a un lupo a simboleggiare un ambiente, quello del Prog, dove difficilmente si sono viste esperienze tutte al femminile. Queste sei talentuose interpreti hanno invece dimostrato con coraggio di aver domato questi retaggi, proponendo un’opera accattivante che le proietta in un radioso futuro.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “Runnin’ with the Wolves”

  1. Runnin’ with the Wolves
  2. La mia soluzione
  3. Ordalia
  4. Never
  5. Continua
  6. Gargantua
  7. Sleepin’ with the Lioness

Line up Sophya Baccini’s Aradia: Sophya Baccini voce, piano / Marilena Striano tastiere, piano, cori / Anais Noir basso, voce / Francesca Masucci violino / Sonia Scialanca chitarre, sax, cori / Chiara Cotugno batteria, percussioni, cori

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