I Souls Of Tide sono un sestetto norvegese, attivo dal 2014, formato da musicisti con molta esperienza alle spalle e tutti provenienti da svariate band appartenenti alla scena Rock e Metal, con un Ep e un album al loro attivo. Il 22 maggio uscirà il loro secondo album “Black Magic” tramite la danese Mighty Music. Il suono dei Souls Of Tide è fortemente influenzato dall’Hard Rock degli anni ’70, Zeppelin, Sabbath, Purple e Heep ma anche Doors e Rainbow possono tranquillamente venirvi in mente ascoltando le otto tracce contenute in questo “Black Magic”.
Ma se la band ha sicuramente nel cuore e nello spirito un certo suono del passato, il linguaggio usato contiene vocaboli ed espressioni del presente. Questo è il connubio perfetto per chi nel 2020 si avvicina a band attuali speranzoso di rivivere un suono che sicuramente ha avuto nei decenni precedenti le sue espressioni più importanti, ma che nelle mani giuste può ancora risuonare fresco ed emozionante.
I Souls Of Tide riescono a creare questa alchimia, infondendo nella loro musica molteplici elementi che donano dinamica e varietà di atmosfere rendendo l’ascolto mai noioso, complice anche la scelta azzeccatissima di non includere troppe canzoni e non eccedere nella durata: alzi la mano chi pensa che un album rock debba regolarmente non avere più di 10 canzoni e comunque mai durare più di 40/45 minuti.
Due incisive “Voodoo Ritual” e “Firegirl” ci prendono subito con le loro rtmiche travolgenti e gli spiccati agganci melodici ma tutto cambia già dalla traccia tre. “Through The Fire” parte con un basso che regge un arrangiamento rarefatto di tastiere e chitarre che salgono sempre più anche ritmicamente ma senza mai esplodere, lasciando invece alla parte vocale il compito di esprimere il crescendo di intensità della canzone, grande pezzo.
Tanto groove nella seguente “Morning Star” e tanto Hammond che crea un tappeto avvolgente e che sorregge un ottimo ritornello e anche un lungo, ma non eccessivo, assolo di chitarra. Ancora Hard Rock a 24 carati quello che troviamo in “Black Magic”, un brano che la band non ha paura di spezzare con un intervallo strumentale più pacato per poi lanciarsi in un finale adrenalinico.
Ci avviciniamo alla fine del disco, che voglio sottolineare sarà disponibile anche in vinile; “Interlude” è uno strumentale di circa due minuti dove organo e chitarra danzano brevemente l’uno aggrappato all’altra per poi lasciarci entrare nella atmosfera solenne e esotica di “The Offering”, qui l’Hammond regna sovrano in 5 minuti e più di maestoso ed epico splendore. Chiude alla grande l’album “Evening Star”, un incalzante rocker dove non manca una interessante parte strumentale con percussioni, un ottimo basso che impera nella prima parte e chitarra nella seconda e finale sezione che chiude il pezzo.
Un ottimo lavoro per i Souls Of Tide, vibrazioni d’annata e suoni attuali contenute in un songwriting che non teme di apparire né reverenziale né sfrontato, ma che anzi giocando con vari colori e atmosfere e pur muovendosi in un territorio ben delimitato riesce a suonare fresco e spontaneo.
Articolo di Andrea Bartolini
Tracklist “Black Magic”
1. Voodoo Ritual
2. Firegirl
3. Through the Fire
4. Morning Star
5. Black Magic
6. Interlude
7. The Offering
8. Evening Star
Line up Souls of Tide: Vegar Larsen Vocals / Anders Langberg Guitar / Ole Kristian Østby Lead Guitar / Øyvind Strõnen Johannesen Bass / Tommy Kristiansen Drums / Kjetil Banken Hammond