Si può dire che quest’anno Gareth Liddard, già Drones e Tropical Fuck Storm, si senta particolarmente prolifero e non per questo scontato e ripetitivo, anzi. Il progetto Springtime è un vero e proprio super gruppo che include, a parte Gareth, Jim White (Dirty Three) e Chris Abrahams (The Necks).
Il disco, di solo sette tracce, ha lo strano potere di sembrare un disco di gente che suona assieme da una vita e supera le barriere di essere un album di esordio per diventare una piccola gemma nel panorama Noise ed Experimental nel roster già folto della Joyful Noise Recording.
Atmosfere completamente dilaniate e asettiche in cui la soave voce da due box di sigarette più bourbon alle sette del mattino come colluttorio di Gareth Liddard dirige il tutto fra decontestualizzazioni del suono e distruzioni dello stesso. Sembra quasi tutto dettato da un estro e un filo conduttore non percepibile dall’ascoltatore che lascia completamente disarmati e nudi di fronte allo scempio sonoro e la disperata ricerca di un suono collettivo fra I tre. Una estrema malinconia di fondo e un generale senso di abbandono delle linee classiche compositive, per dirigersi verso ascensioni Noise, Jazz-Core e cantautoriale.
La cover di “West Palm Beach” di Bonnie Prince Billy sarà adorata anche dall’autore dell’originale e dal suo pubblico, mentre i testi delle magnifiche “Jeanie in a Bottle” e “The Viaduct Love Suicide” sono sentitissime poesie ispirate a reali fatti di cronaca scritte in giovane età dal nonno irlandese di Gareth Liddiard.”The Island” è pura improvvisazione noise rock con il suo Hammond da brivido, mentre “She Moved Through The Fair” è un intramontabile classico interpretato in passato da artisti del calibro di Trees, Rory Gallagher e John McCormack e qui in una gradevole variazione noise come solo The Drones di una volta avrebbero saputo fare.
La conclusiva “The Killing of the Village Idiot” è una critica alle forze armate australiane e a un recente fatto di cronaca che le ha viste coinvolte.
David “Jesus Lizard” parlando degli Springtime ha detto: Potreste chiamarlo Jazz, ma quella parola sarebbe comunque poco adatta a descrivere quello che fanno gli Springtime … la loro musica è sincera. È una cosa importante.
Per concludere è un disco che merita di essere acquistato (possibilmente in vinile), amato, capito e protetto. Per quanto il suono sia violento porta una forte emotività e quindi rigorosamente fragile.
Articolo di Alessandro Marano
Tracklist S.T.
- Will To Power
- The Viaduct Love Suicide
- Jeanie In A Bottle
- She Moved Through The Fair
- The Island
- West Palm Beach
- The Killion of The Village Idiot