Durante un interminabile e intenso tour mondiale che lo ha visto protagonista anche nel nostro paese (il nostro live report della data fiorentina), il 2 settembre 2022 è uscito l’album dal vivo “Genesis Revisited Live – Seconds Out & More” di Steve Hackett, fuori per l’etichetta Inside Out / Sony Music. Inevitabile punto di arrivo per le tante esibizioni degli ultimi anni, il disco è stato registrato durante un concerto a Manchester la sera del 24 settembre 2021.
Non si può certamente disconoscere al buon Steve il dono della prolificità: 28 album di studio e altri 13 dal vivo fin dall’esordio come solista nel lontano 1975 con il mitico “Voyage Of The Acolyte”. L’ultimo lavoro dell’artista britannico è stato “Surrender Of Silence”, pubblicato il 10 settembre 2021 (la nostra recensione). Questo ultimo disco aveva certificato ancora una volta la grande libertà espressiva del musicista, pronto a spaziare in un universo musicale versatile e variegato, fatto di tanto buon Prog, ma anche di una miscellanea di altri generi, dal Jazz al puro Rock superbamente eseguito.
Non dimentichiamo fra l’altro che Hackett è sempre stato ricettivo verso qualunque sperimentazione sonora di livello, libera espressione della sua enorme sagacia musicale, e lo testimoniano le illustri collaborazioni con musicisti come Steve Howe nei GTR e con il compianto bassista Chris Squire negli Squackett. La mente e il cuore del chitarrista sono però rimaste profondamente legate al periodo dei Genesis. Questo sodalizio musicale lo ha portato tantissime volte a riproporre sia in studio che durante i concerti i più famosi brani del gruppo in cui ha militato per sei anni.
Hackett ha demarcato uno stile inconfondibile nel suono dei Genesis, che ha trovato la sua consacrazione e il momento di massimo fulgore nel doppio album live “Seconds Out” del 1977. È quasi fisiologico quindi che l’idea di riproporlo interamente on stage sia legata proprio a quegli indimenticabili momenti. Il progetto da solista “Genesis Revisited” nasce come parte integrante di questo affresco musicale, e mai come negli spettacoli degli ultimi due anni l’artista vi si è dedicato, riproponendo “Seconds Out” nella sua interezza, accompagnato in questo percorso musicale da un gruppo di altissimo livello composto da alcuni suoi fedeli compagni di viaggio ormai da anni: Rob Townsend al sax soprano e strumenti a fiato, Roger King alle tastiere, Jonas Reingold al basso (e anche 12 strings guitar), Craig Blundell alla batteria e percussioni, Nad Sylvan voce solista, e nelle vesti di special guest Amanda Lehmann voce e chitarra.
Un bel disco dal vivo, frutto di una serata spettacolare creata dall’approccio virtuosistico di Steve, ma anche dalla bravura dei musicisti. L’atmosfera è subito evocativa sin dalla copertina, che riflette un impianto scenico e giochi di luci che richiamano quella di “Seconds Out”. Nella parte iniziale del lavoro vengono eseguite due tracce da “Surrender Of Silence”. Fra queste spicca “Devil’s Cathedral” con la sua introduzione da colonna sonora di un film dell’orrore, con l’organo superlativo e la successiva evoluzione del brano più eclettica e ricca di cambi ritmici.
Non mancano riferimenti ai primi lavori solisti di Hackett con l’effervescente “Every Day” dall’album “Spectral Mornings” del 1979 e le atmosfere magiche di “Shadow Of The Hierophant” da “Voyage Of The Acolyte”. Emoziona sempre molto ascoltare questo pezzo, la sua suadente melodia iniziale che poi si sviluppa in una parte finale dai suoni epici, monumentali ed estremamente suggestivi. Bellissima la voce di Amanda Lehmann che sfoggia anche le sue doti di chitarrista supportando Hackett nell’esecuzione del brano.
Il disco prosegue con le rivisitazioni di “Seconds Out” e le interpretazioni magistrali di Hackett e della sua band, rigorosamente fedele nella cronologia dei brani all’originale dei Genesis. Non mancano ovviamente i momenti di forte tensione emotiva. Ascoltare i virtuosismi di chitarra di “Firth Of Fifth” mette sempre i brividi. “Supper’s Ready” è perfetta, suonata senza alcuna sbavatura e il suo crescendo con “Apocalypse in 9/8” è qualcosa di leggendario e coinvolgente così come la closing section di “The Musical Box” con il suo straordinario sviluppo di suoni. Indimenticabile la languida melodia di “Carpet Crawlers” che richiama alla memoria le atmosfere di “The Lamb Lies Down On Broadway”.
La conclusiva “Los Endos” lascia spazio all’estro creativo di Steve che nella parte centrale comincia a variare rispetto al tema originario sfoderando l’ennesimo assolo che anticipa l’epico crescendo terminale con le tastiere che ricreano le sonorità roboanti del Mellotron. A 72 anni questo musicista è ancora in forma smagliante, capace di regalarci sempre piacevoli sensazioni. Ricordiamo che Hackett sarà ancora nel nostro paese a novembre con cinque nuove date nelle quali riproporrà “Genesis Revisited – Foxtrot At Fifty + Hackett Highlights”. Il 14 sarà a Bologna (Teatro Celebrazioni), il 15 a Torino (Teatro Colosseo), il 16 a Milano (Teatro Lirico), il 18 a Padova (Gran Teatro Geox) ed il 19 a Legnano (Teatro Galleria).
Articolo di Carlo Giorgetti
Tracklist “Genesis Revisited Live: Seconds Out & More”
- Apollo (Intro)
- Clocks
- Held In The Shadows
- Every Day
- The Devil’s Cathedral
- Shadow Of The Hierophant
- Squonk
- The Carpet Crawlers
- Robbery, Assault & Battery
- Afterglow
- Firth Of Fifth
- I Know What I Like
- The Lamb Lies Down On Broadway
- The Musical Box
- Supper’s Ready
- The Cinema Show
- Aisle Of Plenty
- Dance On AVolcano
- Los Endos
Line Up Steve Hackett: Steve Hackett Chitarra Voce / Roger King Tastiere / Nad Sylvan Voce / Craig Bundell Batteria e Percussioni / Rob Townsend Sax Flauto Oboe Clarinetto / John Reingold Basso Chitarra a 12 corde / Amanda Lehmann Voce Chitarra