Il 25 ottobre VREC Music Label pubblica in cd e digitale “Gold and Mess”, album di esordio della cantautrice e polistrumentista Strea, nome d’arte della bresciana Irene Ettori. Già dalla giovanissima età, Strea muove i suoi primi passi nella musica attraverso lo studio di pianoforte e canto, maturando poi con il passare degli anni una passione sempre più veemente verso atmosfere rock, in particolare verso il folk rock femminile di fine anni Novanta da cui la sua musica trae le ispirazioni maggiori. Dalla commistione delle sue esperienze nasce una bellissima proposta musicale, imperniata su delicate armonie pianistiche catturate con grazia da intense sfumature art rock che portano al viaggio sonoro di “Gold and Mess”.
La splendida melodia di “July” sposta il gentile arrangiamento acustico iniziale verso un potente impianto rock che imprime tutta la sua energia per sottolineare il vertiginoso sviluppo della canzone. In mezzo alle due anime musicali di Strea, c’è la sua vocalità che si snoda decisa fra i pertugi di ogni nota dell’ottima band che la accompagna in questo album. I brani, scritti congiuntamente a Nicola Sanzogni, che è anche chitarrista del suo ensemble, beneficiano infatti della presenza di musicisti di spessore che assecondano la fantasiosa messe di idee di Strea cogliendone la delicata espressività.
Fra le collaborazioni spicca certamente il nome di Colin Edwin, bassista ex Porcupine Tree, che compare in uno dei brani più impegnativi di questa ricchissima tracklist, “Ophelia”, bellissima partitura di stampo folk, dove il timbro di Strea ricorda persino la vocalità di Elisa spingendosi agli estremi della sua notevole estensione vocale, mentre attorno a lei synth, chitarre e il basso prorompente di Edwin disegnano mutevoli trame che avvicinano la canzone a qualche accenno di Prog.
Strea dimostra la sua bravura anche con due cover d’eccezione. La prima è l’estrosa “Running Up That Hill” di Kate Bush, leggenda dell’Art Rock femminile, che l’artista ci restituisce in una versione dilatata che le rende sicuramente merito attraverso un corposo arrangiamento pianistico che sul finale si libera a un amplesso sensazionale con l’elettronica e che dona un’inaspettata epicità a un pezzo già di per sé iconico. La seconda è “The Lost Song Part II” degli Anathema, il celebre gruppo prog di Daniel Cavanagh. La versione di Strea restituisce al meglio il clima rarefatto e intimista del brano originale. Continuando a raccontare il disco, si incontrano altri pezzi di pregevole fattura come “Gold and Mess” o “Hazel” mossi su ritmi sognanti e ritornelli ariosi, così come “Bright and Side” che esprime una fusion perfetta di Prog e Classic Rock.
Giunti all’epilogo di questo album, cresce già forte il desiderio di riascoltarlo, merito del feeling immediato che questo lavoro di Strea riesce a stabilire con l’ascoltatore. Una magia palpabile intreccia dialoghi misteriosi con questa musicalità eterea che troverà sicuramente la strada giusta per fare breccia nel cuore di molti.
Articolo di Carlo Giorgetti
Primi appuntamenti dal vivo:
15\11- Monastier (TV) – Il Baretto
16\11 Soresina (CR) – Circolo Arci
24\11 Dal palco di casa mia – Live Streaming in diretta dal Mulino di Ronzone a Vinci (FI)
06\12 – Villafranca (VR) – Esoteric Pro Audio Theater with. Carlo Rizzolo
14\02 Colle Valdelsa (SI) – Bottega Roots
Track list “Gold and Mess”:
- Gold and Mess
- Hazel
- Running Up That Hill (Kate Bush cover)
- Bright Side
- Ophelia feat. Colin Edwin
- July
- Rise
- Stanze
- The Lost Song Part II (Anathema cover)
Line up Strea: voce solista, cori Musicisti: Nicola Sanzogni chitarre / Nicola Panteghini chitarre / Alessandro Pedretti batteria, percussioni / Francesco Free Savazza tastiere, piano / Emanuele Agosti basso Special guests: Colin Edwin basso / Daniele Piovani tastiere
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