I Sum 41 (qui i nostri live report) sono un gruppo che ha saputo attraversare i decenni maturando nello stile e nel sound, pur mantenendo il loro tratto inconfondibile. Questo doppio album “Heaven:x:Hell”, fuori il 29 marzo per Rise Records, si annuncia essere l’ultimo capitolo della band in studio.
Un album doppio che rimarca come il gruppo abbia avuto dei cambiamenti nel corso della loro attività musicale. Dalle melodie orecchiabili tipiche del Pop Punk degli inizi, tanto in voga negli anni Novanta, pian piano il gruppo è scivolato verso delle sonorità più cupe sia in termini di melodie che di scelte compositive. Questo doppio album ci traghetta dalle atmosfere soleggiate e patinate di Heaven fino alle atmosfere più cupe e ruvide di Hell. Un viaggio sonoro che tratteggia le sfaccettature di questo gruppo attivo sin dal 1996.
Il primo brano “Waiting On A Twist Of Fate” è un vero e proprio manifesto dell’anima pop punk della band. Si parte con un bel riff di chitarra, rullate di batteria, un power slide e poi si entra subito nel vivo del brano: tirato, orecchiabile e potente. I Sum 41 sanno come comporre successi e, senz’ombra di dubbio, alcuni brani molto radio friendly come “Landmines”, “Time Won’t Wait” e “Dopamine” sicuramente saranno dei singoli che sentiremo molto. Il viaggio nel paradiso della band canadese si conclude con “Radio Silence” un brano molto bello che conclude degnamente questa prima parte.
Giunge il momento di allacciarsi le cinture per “Prepararsi a Salire” (si chiama proprio così il primo brano di Hell) verso l’inferno dei Sum 41. Non un vero brano, ma un’intro che ci accompagna fino alla canzone “Rise Up” dove si percepisce già dal riff iniziale un cambiamento di stile e sonorità. Attenzione, l’anima melodica è sempre presente, ma sicuramente il tiro dei brani e le scelte sonore virano su terreni più duri e tinte più fosche come “In Stranger In These Time” o “You Wanted War” brani che spiccano sia a livello compositivo che di tecnica musicale. Visto che siamo nell’oscurità dell’inferno i Sum 41 ci deliziano anche con la cover “Paint it Black” dei Rolling Stones, una versione davvero gradevole e ben riuscita.
Un ottimo lavoro questo album che conclude idealmente il percorso di 28 anni di questa band. Una produzione perfetta, molto curata dal punto di vista musicale, un album che si ascolta davvero con molto piacere. Un ascolto consigliatissimo se amate il genere o se siete fan dei Sum 41, ma anche solo per ritornare alle bellissime vibrazioni musicali degli anni Novanta.
Articolo di Daniele Bianchini
Tracklist “Heavex:x:Hell”
Heaven
- Waiting On A Twist Of Fate
- Landmines
- I Can’t Wait
- Time Won’t Wait
- Future Primitive
- Dopamine
- Not Quite Myself
- Bad Mistake
- Johnny Libertine
- Radio Silence
Hell
- Prepararsi A Salire
- Rise Up
- Stranger In These Times
- I Don’t Need Anyone
- Over The Edge
- House Of Liars
- You Wanted War
- Paint It Black
- It’s All Me
- How The End Begins
Line up Sum 41: Deryck Whibley voce, chitarra, tastiera / Dave Baksh chitarra, voce secondaria / Tom Thacker chitarra, tastiera, voce secondaria /Cone McCaslin basso, voce secondaria /Frank Zummo batteria, percussioni, cori
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