Chissà se nel 2016, anno di nascita dei Superdownhome, Henry Sauda e Beppe Facchetti avrebbero mai immaginato tanta (meritata) fortuna per il loro progetto?
Rock Nation ha già avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con questo incredibile duo (trovate l’intervista qui https://www.rocknation.it/interview/superdownhome-intervista/ ) che a gennaio 2020 ha rappresentato l’Italia all’International Blues Challenge di Memphis e si è esibito al Samantha Fish Cigar Box Festival di New Orleans; con le radici ben piantate nel Rural Blues, hanno fatto loro la lezione di musicisti come Seasick Steve e Scott H. Biram, prendendo spunto dal primo nella scelta di utilizzare cigar box e diddley-bow, dal secondo nel voler adottare un approccio minimale e atmosfere morbide e selvagge.
Ed è con piacere che torniamo a parlare di loro in occasione dell’uscita della compilation “No Balls, No Blues Chips”, dal 23 aprile 2021 sulle piattaforme digitali, in formato CD e vinile per l’etichetta francese Dixie Frog, con distribuzione in tutto il mondo.
Le 12 tracce, registrate per lo più al Bluefemme Stereorec di Marco Franzoni e rimasterizzate per l’occasione, sono una piccola panoramica del percorso che in questi anni ha portato il duo alla pubblicazione di un EP e tre album (“Twenty-Four Days”, 2017; “Get My Demon Straight”, 2018; “Blues Case Scenario” per Warner Italia nel 2020) e ad aprire tutte le date italiane di Fantastic Negrito e dieci concerti del tour tedesco di Popa Chubby.
Anticipata dal singolo “Homework” – un classico del 1962 di Otis Rush – con la partecipazione di Dennis Greaves e Mark Feltham dei Nine Below Zero, anche questa raccolta rinnova le collaborazioni importanti degli anni precedenti e vede ben cinque featuring a impreziosire il lavoro di Sauda e Facchetti: oltre ai già menzionati, a Popa Chubby e Charlie Musselwhite, anche la band bresciana Hell Spet.
Tra i brillanti riarrangiamenti di grandi classici del Blues, “Stop Breaking Down Blues” di Robert Johnson con le chitarre di Popa Chubby, e “I’m Your Hoochie Coochie Man” di Willie Dixon, che ospita l’armonica di un grandissimo Musselwhite.
I ragazzi se la cantano e se la suonano molto bene, a colpi di Rock’n’Roll, Folk, Country e Punk, non si fanno mancare ospiti illustri ad impreziosire un sound che in verità è già di per sé eccezionale e hanno ampiamente dimostrato di “tenere il palco” (metaforicamente e non solo) benissimo anche da soli; anzi, forse proprio il connubio tra l’essenzialità sonora e l’energia dirompente che sprigionano, dal vivo e non, è la loro arma vincente: è quello che ci farà sentir parlare di loro ancora a lungo.
Forse i Superdownhome non avrebbero mai immaginato un destino tanto fortunato nella loro storia, ma è decisamente quello che si meritano e che gli auguriamo.
Articolo di Valentina Comelli
Track List “No Balls, No Blues Chips”
- Can’t Sweep Away
- Homework (feat. Nine Below Zero)
- Stop Breaking Down Blues (feat. Popa Chubby)
- Booze Is My Self-Control Device
- Twenty Four Days
- I’m Your Hoochie Coochie Man (feat. Charlie Musselwhite)
- I’m Broke
- Kick Out The Jams
- Long Time Blues (feat. Popa Chubby)
- Bad Nature
- Booze Bloodhound (feat. Hell Spet)
- Down in Mississippi
Line up Superdownhome
Henry Sauda – voce, cigar box, diddley bow
Beppe Facchetti – grancassa, rullante, sock cymbal e crash
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