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Talèa

Talèa “Tales”

Un EP che è un breve ma intenso girotondo, ben scritto, ben cantato e ben arrangiato, pieno di personalità e gusto

Fuori l’8 ottobre 2021 in formato CD e su tutti gli store digitali “Tales”, lavoro d’esordio della cantautrice marchigiana Talèa; cinque brani in lingua inglese scritti mentre si trovava tra Scozia e Irlanda, suonando per strada e nei pub, e arrangiati poi da Marco Olivotto (Giulio Casale), che ha curato la produzione artistica dell’EP, in pubblicazione per Vrec, distribuzione Audioglobe.

Anticipa l’uscita il singolo “Song In The Dark”, bel brano di stampo folk dalla ritmica giocosa, accompagnato da un videoclip, che ben riassume lo stile delicato, seppur deciso, dell’autrice. Un nuovo interessante punto di vista, un nuovo modo di guardare al mondo e a sé, che ha portato Cecilia Quaranta a reinventarsi come Talèa, nel tentativo di raccogliere l’eredità dei grandi della musica che l’hanno ispirata (Joan Baez, Joni Mitchell, Bob Dylan, Fabrizio De André, Lucio Battisti…) e da lì partire con l’intenzione di creare qualcosa di unico e originale: La talèa è un rametto destinato a radicarsi, è una porzione di pianta capace di emettere radici e di rigenerarsi dando vita a un nuovo individuo.

Ogni brano di questo EP sembra avere uno strumento in particolare a condurre le danze, in un miscuglio di suoni. Se “Song In The Dark” apre la track list con luminosità e allegra grazia, “Burden” ha un alone più cupo a velare l’atmosfera, la chitarra distorta a cantilenare sullo sfondo, con un andatura amara e insistente, fino al ritornello che si apre su una voce che taglia l’aria, limpida e un po’ strappata. Il passaggio a “Riding Home” è tutto giocato sulla chitarra acustica e sul ritornello cantato, la ritmica in tre quarti restituisce la sensazione di vortice dei canti tradizionali irlandesi – complice anche il violino a caratterizzarlo.

Con la ballad “Nathan”, camminiamo in punta di piedi sul piano elettrico e affondiamo con il basso fretless, sempre aggrappati alla voce cristallina di Talèa, che con sicurezza sembra sorvolare le profondità della vita, senza mai perdere quota.

Chiude la scaletta l’originale “Dancing Mind”, decisamente più sperimentale rispetto ai brani precedenti, sia vocalmente sia nella direzione più rock ed elettrica, con il suono fuzz delle chitarre a dominare, che a tratti sembra staccarsi nettamente dal resto dell’EP – e lo fa – e a tratti mantiene sempre un filo conduttore comune che lascia spazio a ognuno dei piccoli ingredienti riconoscibili prima, qui abilmente miscelati. 

Un EP che è un breve ma intenso girotondo, ben scritto, ben cantato e ben arrangiato, pieno di personalità e gusto, un piccolo seme germogliato con forza e destinato a produrre piante rigogliose e cariche di frutti.

Articolo di Valentina Comelli

Track List “Tales”

1. Song In The Dark
2. Burden
3. Riding Home
4. Nathan
5. Dancing Mind

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