Fuori dal 16 dicembre 2022 per l’etichetta Clouds Hill Recordings, questo ep dal titolo “State Of Fear” è il nuovo lavoro solista di Teri Gender Bender, pseudonimo della vocalist e polistrumentista statunitense Teresa Suárez Cosío. È un disco composto da quattro tracce che disegnano compiutamente ciò che l’artista vuole comunicare attraverso una musica particolare e all’avanguardia, non catalogabile in nessun genere specifico, ma ricca di peculiarità interessanti. Teri Gender Bender esprime, a una prima percezione, una musicalità innovativa e minimale per poi rivelarsi nella sua molteplicità di suoni sui quali spazia la voce orgogliosa, al contempo forte e dolce, dell’artista.
Teresa, ancora giovanissima, è stata uno dei membri fondatori della band Le Butcherettes, ensemble nato a Guadalajara, e che ottenne un buon successo nei circuiti underground, con uno stile frammisto di Garage e Punk Rock, tanto da essere notata dal chitarrista dei The Mars Volta, Omar Rodríguez López, che abbracciò per un breve periodo il progetto. Proprio con López fra l’altro, Teri Gender Bender partecipò in veste di cantante alla realizzazione di alcuni lavori che videro coinvolti artisti del calibro di Iggy Pop e Melvins.
Nel format Le Butcherettes già emergeva la forte personalità di Teresa, eccentrica, ambiziosa e ricca di una spiccata creatività. Pur non abbandonando mai la band, tuttora in attività, la musicista ha inaugurato una promettente carriera da solista, allargando i confini di una progettualità esplosiva, e realizzando nel 2022 un cospicuo numero di ep. Ben 40 brani che raccontano una personalità fuori da ogni tipo di categorizzazione, autentica e originale.
“State Of Fear” è l’ultimo fra questi lavori, e attrae per l’attitudine fantasiosa. Una tracklist sofisticata che esprime a pieno la natura interiore della vocalist, forse un po’ stravagante, ma dotata di grande temperamento e inventiva. La sua musica, ricca di sfumature, risulta molto comunicativa con le sue miniature pop che alternano attimi di grande intensità emotiva a momenti di pausa in cui riflettere e meditare.
I brani scorrono agili, 15 minuti di piccole storie che proiettano l’ascoltatore nell’universo musicale di questa artista, fatto da una profonda libertà espressiva che trascende dall’ordinarietà invitandoci a celebrare le originalità umane e fondendo trame sonore ora ipnotiche, ora accattivanti su cui gioca la vocalità versatile della cantante.
L’iniziale “Give Me, Give Me” si snoda attraverso un suono sintetico e conturbante che fa da sottofondo al brano, apripista a un ritmo quasi sincopato sul quale si inserisce l’armonia sinuosa di Teresa, che riesce a districarsi con estrema maestria nella dinamica del pezzo; in veste di special guest compare lo stesso Rodríguez López che esibisce un gradevole intervento di chitarra. Le movenze felpate dal forte magnetismo, sempre molto intimiste e plasmate su un elettrizzante ritmo percussivo caratterizzano le cadenze di “Let’s Begin” in lingua spagnola e l’eponima “State Of Fear” inquietante e introspettiva, mentre le doti vocali della cantante emergono ancora preponderanti nel bel ritornello di “The Slow Lean” un Synth Pop dall’evoluzione elegante e vellutata.
“State Of Fear” è un interessantissimo esperimento capace di leggere i tempi odierni e addirittura trapassarli grazie alla musicalità visionaria che interpreta benissimo la fluidità del presente e la proietta in un futuro da esplorare.
Articolo di Carlo Giorgetti
Tracklist “State of Fear”
- Give Me, Give Me (feat. Omar Rodríguez – López)
- Let’s Begin
- The Slow Lean
- State Of Fear
Teri Gender Bender online:
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