22/12/2024

Vinicio Capossela, Mantova

22/12/2024

PFM, Marsala

22/12/2024

Quintorigo e John De Leo, Conversano (BA)

22/12/2024

Painted Vein, Modena

22/12/2024

Justin Adams & Mauro Durante, Melpignano (LE)

22/12/2024

The Molotovs, Bologna

22/12/2024

Antonella Ruggiero, Milano

25/12/2024

Vinicio Capossela, Taneto di Gattatico (RE)

26/12/2024

Vinicio Capossela, Taneto di Gattatico (RE)

27/12/2024

Fast Animals And Slow Kids, Napoli

27/12/2024

Edoardo Bennato, Roma

27/12/2024

Quintorigo e John De Leo, Torino

Agenda

Scopri tutti

The Pineapple Thief “It Leads To This”  

Album coraggioso e magnetico, e un tour europeo alle porte

“It Leads To This”, ultimo disco dei The Pineapple Thief, vede la luce il 9 febbraio, di nuovo sotto il marchio Kscope. L’album, nato a seguito di tre anni di febbrile lavoro, è la dimostrazione palese dello stato di grazia che la band sta vivendo ormai da diversi anni, consacrando la formazione di Bruce Soord come punto di riferimento imprescindibile dell’odierna scena del Progressive Rock.       

La traccia d’apertura, “Put It Right”, spiazza subito con un’atmosfera soffusa e avvolgente, sospesa su un pianoforte minimale e intimista. L’incipit dice molto dell’approccio del disco: mai scontato, mai seduto sui virtuosismi con cui il combo ci ha deliziati nel corso degli anni e delle produzioni. Il brano si snoda con andamento delizioso e sofferto, mixando sapientemente Elettronica e Rock, carezze sonore e chitarrismo graffiante. “Rubicon”, al contrario, spinge fin dall’attacco, sia dal punto di vista delle distorsioni che sul versante ritmico, grazie al grande Gavin Harrison che conduce il gioco con la sua proverbiale maestria, in un mix micidiale di potenza e tecnicismo, fra controtempi, stacchi e cambi di direzione.

La title-track è pura Soord-poesia, sia nella maniera in cui viene proposta la forma-canzone, sia nell’apertura sublime del ritornello (che riesce subito ad appiccicarsi in testa, subliminalmente), sia nelle liriche ispirate intorno cui il Nostro fa ruotare tutto il sistema di arrangiamento. Questa connessione parola-musica è sorprendente, denota un livello artistico e una sensibilità che è merce rara nel music businness usa e getta da cui siamo quotidianamente bombardati. I testi, racconta lo stesso Soord, in bilico fra esperienza personale e ispirazione letteraria, cercano di scandagliare le dinamiche del mondo in cui viviamo, nel tentativo di farne emergere le assurde contraddizioni, con la speranza di mantenere il più possibile quel precario equilibrio destinato all’inevitabile crollo. 

La riflessione su ciò che lasceremo ai posteri, su ciò che stiamo distruggendo (sia naturalemente che umanamente) risulta centrale anche nel primo singolo estratto: “The Frost”. Il videoclip a supporto è un vero e proprio cortometraggio d’autore girato con gusto e ispirazione dal fidato collaboratore di lunga data Jeremy George. Ambietato in Islanda fra paesaggi mozziafiato, narra l’epopea di un uomo sottoposto alla prova più ardua: un viaggio di ritorno dal nulla, durissimo e senza sconti, che conduce alla sua inevitabile fine. Le immagini, tuttavia, portano a chiedersi se questo arco di personaggio, quest’avventura estrema, non sia riferita essenzialmente alla sfida più dura che ci aspetta sulla terra: la gestione dei rapporti umani, della vita affettiva. Il messaggio è potente nella sua universalità: possiamo lasciare un vuoto essendo ancora presenti fisicamente, come possiamo essere vicini a chi ci ama pur essendo lontani miglia e miglia.       

“All That’s Left” si affida alle armonizzazioni sulle ottave tanto care ai The Pineapple Thief, salvo poi crescere in un passo strumentale d’assalto e tornare all’andamento iniziale che, tuttavia, non è mera ripetizione, piuttosto un’evoluzione ulteriore che si riflette nel testo. “Now It’s Yours”, il brano più lungo del lavoro, è un dipinto musicale dilatato che incarna il concetto più ampio di Prog, non inteso in senso solo tecnico ma soprattutto comunicativo. “Every Trace Of Us” esalta il tipico approccio dal retrogusto malinconico alla Soord, e torna imperterrito il monito che sembra assillare l’autore in questo periodo storico: il peso delle nostre scelte e le macerie che ci stiamo lasciando alle spalle. La chiusura di “To Forget” è affidata all’arpeggio di una chitarra acustica appena sfiorata, il cumulo degli errori sembra impossibile da ignorare, la musica resta in bilico su note di ghiaccio, nello scenario desolato che non si rivela essere altro che quello delle anime prive di empatia e senso civico, di consapevolezza e pietà positiva verso il prossimo (dunque verso noi stessi).      
       
“It Leads To This” verrà supportato da un tour europeo ricco di date che partirà a fine mese e toccherà anche la nostra Italia; la band sarà da noi il 7 marzo all’Alkatraz di Milano, per uno show assolutamente da non perdere.           

Articolo di Simone Ignagni 

Track List “It Leads To This”

  1. Put It Right
  2. Rubicon
  3. It Leads To This
  4. The Frost
  5. All That’s Left
  6. Now It’s Yours
  7. Every Trace Of Us
  8. To Forget


Line up The Pineapple Thief: Bruce Soord voce, chitarra / Steve Kitch tastiera  / Jon Sykes basso, voce / Gavin Harrison batteria 

The Pineapple Thief online:
Website http://www.thepineapplethief.com/
Facebook https://www.facebook.com/thepineapplethief
Instagram https://www.instagram.com/thepineapplethief/
YouTube https://www.youtube.com/playlist?list=PLE6401DB011BD837E

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!