I fratelli Butler e i loro Psychedelic Furs ritornano a pubblicare nuova musica e se non vogliamo considerare la traccia inedita contenuta nel loro live del 2001, “Beautiful Chaos: Greatest Hits Live”, questo accade quasi trent’anni dopo “World Outside” del 1991. “Made Of Rain” è il loro ottavo album in studio ed è in uscita il 31 luglio – dopo essere stato ritardato come molte altre uscite a causa della pandemia globale in corso – prodotto da Richard Fortus, già loro collaboratore, e mixato da Tim Palmer.
Dopo lo scioglimento avvenuto ad inizio anni ’90 la band si è riformata nel 2000, ricominciando a suonare dal vivo. La popolarità acquisita a metà anni ’80 non si era certo sopita e gli attestati di stima da parte della stampa, dei colleghi, da molti dei quali spesso citati come punti di riferimento e il continuo saccheggiamento del loro catalogo per usi cinematografici e televisivi ha sicuramente contribuito a mantenere vivo l’interesse per la band.
Sussistevano quindi tutti i presupposti per un ritorno discografico e gli Psychedelic Furs in questo album sembrano veramente una band vogliosa di proporre qualcosa di nuovo, oltretutto coadiuvati da un team di lavoro di alta classe.
Quel gusto melodico e malinconico che ha caratterizzato la band fin dagli esordi non è andato perso, le dodici tracce contenute in “Made Of Rain” ne sono letteralmente pervase, a questo si unisce l’evocativa voce di Richard Butler e quell’eleganza negli arrangiamenti che adorna anche pezzi meno riusciti.
Un’oscura e martellante “The Boy Who Invented Rock’n’Roll” apre il disco, il ritornello è un po’ statico ma è il suo scontro contro il tappeto di basso e sintetizzatori che dona carattere al brano fino alla coda strumentale impreziosita dagli inserimenti di sax. Un ritmo spezzato e dal sapore tribale guida tutta la seguente “I Don’t Believe”, un altro bel pezzo dove il cantato sembra trattenersi per meglio lanciare il ritornello.
Una dinamica e corale “You’ll Be Mine” così come la seguente “Wrong Train” contribuiscono a mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore, fra chitarre acustiche e sferzate di distorsione la perenne lotta fra ombra e luce presente da sempre nella musica dei fratelli Butler si rinnova ancora una volta. “This’ll Never Be Like Love” e la seguente “Ash Wednesday” abbassano di poco lo standard mantenuto fino a questo momento, seppur formalmente ben confezionati, soprattutto in “Ash Wednesday” il songwriting è un po’ sotto tono.
Ci pensa “Come All Ye Faithful” a risollevare il tono dell’album, un pezzo che si svuota e si riempie in continuazione con la costante della voce di Butler quasi annoiata ma accattivante al tempo. Verso la fine del disco arriva uno dei brani migliori della raccolta: “No One” possiede una melodia aperta e coinvolgente che si sposa a parole di disillusione e solitudine in tutta naturalezza, facendone un gran pezzo.
Un po’ debole “Tiny Hands”, ma “Hide The Medicine” torna su alti livelli, con un mid-tempo appoggiato su un arrangiamento di chitarre e tastiere che sfocia in un ritornello sospeso ed affascinante.
La chiusura è affidata a “Turn Your Back On me” un buon pezzo con un tappeto di elettronica e un groove rilassato che solo verso la fine cresce di dinamica, e alla conclusiva “Stars”, un pezzo positivo, questi sono i giorni che ricorderemo canta Butler un ultima volta prima di affidare il finale alla distorsione e i feedback di una martoriata chitarra elettrica.
“Made Of Rain” non è un album perfetto e il materiale contenuto ha alti e bassi, segna però il ritorno degli Psychedelic Furs e dell’essenza stessa della band che è ancora presente, viva e vegeta, così come l’eleganza e lo stile. Nessuno al momento potrebbe chiedere loro di più.
Articolo di Andrea Bartolini
Track List “Made of Rain”
- The Boy Who invented Rock’n’Roll
- Don’t Believe
- You’ll Be Mine
- Wrong Train
- This ‘ll Never Be Like Love
- Ash Wednesday
- Come All Ye Faithful
- No One
- Tiny Hands
- Hide The medicine
- Turn Your Back On Me
- Stars
Line up Psychedelic Furs
Richard Butler – Vocals
Tim Butler – Bass
Paul Garisto – Drums
Rich Good – Guitar
Amanda Kramer – Keyboards
Mars Williams – Saxophone