Non sono passati nemmeno nove mesi dalla pubblicazione del loro ultimo album “Wall of Eyes” che i The Smile – gruppo che ricordiamo essere composto da due dei membri dei Radiohead, Thom Yorke e Jonny Greenwood, cui si unisce il batterista Tom Skinner – tornano, sorprendendoci, con un nuovo disco, “Cutouts”, fuori dal 3 ottobre per XL Recordings. I due album sono strettamente correlati, appartenendo a una comune fase di forte ispirazione creativa per la band che li ha registrati durante lunghe sessioni negli stessi studios e con lo stesso produttore, Sam Peets Davis. Il titolo sembra alludere quindi ai ritagli rimasti fuori dal primo album, e che ora fanno parte di questa nuova uscita.
Si viene rapiti già nel pezzo d’apertura, “Foreign Spies” che, con gli archi che accompagnano l’inconfondibile voce di Yorke, tratteggia in un’atmosfera eterea quel “beautiful world” che rivela però aspetti tremendamente inquietanti. Tutto il disco si muove a livello tematico tra allarmanti scenari distopici e paesaggi onirici, tra scampoli di salvezza e corolle di tenebre. Seppur non si espliciti la galassia di cui si sta parlando, si tratta certamente di un mondo dominato da entità malvage contro cui si scaglia la voce narrante alla ricerca di un proprio itinerario di redenzione.
Il disco ha un’anima musicale eclettica, spaziando dall’elettronica agli arrangiamenti orchestrali realizzati dalla London Contemporary Orchestra, altro elemento comune col precedente lavoro. I due brani accompagnati dall’orchestra sono “Instant Psalm”, ipnotica e delicata ballad, e “Tiptoe” dove gli archi si uniscono al piano in uno dei motivi più cinematografici dell’album. Al confine tra il Prog e il Jazz si colloca “Zero Sum”, un manifesto critico contro la cieca fiducia nel progresso tecnologico proposto come antidoto alle crisi che verranno. “Don’t Get Me Started”, posto nel cuore del disco, è forse il pezzo più sperimentale, scandito da una produzione minimale e perturbante che crea un perfetto sfondo di sapore underground alla lirica.
Si percepisce la forte sintonia tra i tre membri della band in cui si amalgamano anche vissuti musicali diversi. L’esperienza jazzistica di Tom Skinner, per esempio, emerge nitidamente in “Eyes & Mouth” dove il batterista dona una ritmica di spessore a un pezzo che esibisce anche la maestria chitarristica di Jonny Greenwood. Thom Yorke è lo splendido interprete di questa musica inquieta grazie al suo timbro espressivo, che talvolta si concede anche a qualche effetto elettronico che ne amplifica la risonanza.
Il brano di chiusura “Bodies Laughing” sembra rimandare nel tema a quella poetica del sorriso che, nonostante tutto, caratterizza il gruppo, a partire dal nome che hanno adottato. Sorridenti siamo anche noi fan, deliziati da un disco di questo calibro. Forse molti come me si sono avvicinati ai The Smile in una fase di nostalgia e astinenza da Radiohead. Adesso possiamo dirlo, viviamo ancora in un controverso ma “beautiful world” dove abbiamo la possibilità di ascoltare sia i dischi dei Radiohead che quelli dei The Smile, nella speranza di rivederli entrambi esibirsi live il prima possibile.
Articolo di Elisa Giorgetti
Track list “Cutouts”:
- Foreign Spies
- Instant Psalm
- Zero Sum
- Colours Fly
- Eyes and Mouth
- Don’t Get Me Started
- Tiptoe
- The Slip
- No Words
- Bodies Laughing
Line up The Smile: Jonny Greenwood chitarre, basso, piano, sintetizzatori, arrangiamenti orchestrali, cello, maxmsp / Tom Skinner batteria, percussioni, sintetizzatori, cori / Thom Yorke voce, chitarre, basso, piano, sintetizzatori.
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