Fra qualche anno forse, ricorderemo gli album usciti in questo periodo come i dischi del lockdown, fra questi l’ultimo album dei The Waterboys di Mike Scott, “Good Luck, Seeker” in uscita il 21 agosto su Cooking Vinyl.
Mike Scott mette a frutto la forzata inattività live e produce nel suo studio casalingo in Irlanda il seguito al già ottimo “Where The Action is” del 2019, regalandoci un album, va detto, persino superiore al precedente.
“Good Luck, Seeker” conferma l’ottima vena creativa di Mike Scott, che pur ricorrendo parzialmente a materiale già presente nei suoi archivi e aggiungendo una riuscitissima cover, tira fuori un disco di quelli destinati a diventare un compagno fidato, uno di quelli ai quali puoi rivolgerti più e più volte nel corso del tempo.
La Big Music, il Folk, il Rock, il Soul, la canzone parlata, l’Elettronica. C’è tutto questo in “Good Luck, Seeker” e Scott riesce a miscelare questi ingredienti come su una tavolozza di colori, dove al verde smeraldo e al blu e l’azzurro d’Irlanda, si mischia il rosso e il nero del Soul e del Rock.
Così si parte con la frizzante “The Soul Singer”, fiati e sezione ritmica in stile Motown pompano questo pezzo che sprizza energia e positività. Ancora atmosfere da Black Music nella seguente “(You’ve Got To) Kiss A Frog Or Two”, con un pattern di batteria e break parlati di Mike Scott che fanno risaltare l’indovinato ritornello.
Atmosfere folk fanno capolino nella drammatica “Low Down In The Broom”, mentre la traccia seguente, “Dennis Hopper”, propone in maniera più leggera arrangiamenti elettronici e un mid tempo che non fatica a rimanerti in testa. Dopo una danzereccia “Freak Street” e i 46 secondi di “Sticky Fingers” arriva la convincente e accattivante interpretazione di “Why Should I Love You”, originalmente scritta e pubblicata da Kate Bush sul suo album del 1993 “The Red Shoes”. Rispetto a quella versione, Mike Scott prova ad aggiungere più dinamismo, inserendo dei break sulle strofe e un grande crescendo di batteria che lancia il finale del pezzo, veramente una bella prova.
Il groove di “The Golden Work” ci accoglie fra le sue braccia in maniera sinuosa e decisa. La voce filtrata suona perfetta in questo pezzo. Per qualche minuto ti fa smettere di pensare, cullandoti con un basso profondo e penetrante. Il disco a questo punto cambia indirizzo. Mike passa ad una voce parlata per proseguire il viaggio con una epica “My Wanderings In The Weary Landry”. Il pezzo ci investe e ci trascina in un turbine sonoro di quasi sette minuti dove Mike Scott racconta di vagabondaggi del corpo e dell’anima, un pezzo che dal vivo potrebbe rivelarsi davvero vincente.
Si continua con “Postcard From The Celtic DreamTime” e “Good Luck, Seeker”. La prima è un tributo alla natura e in particolare ai paesaggi della costa ovest dell’Irlanda raccontato su un tappeto rilassato di batteria, violino e tastiere. La title track invece è più ritmata e si toccano argomenti più spirituali e umanistici.
Le ultime tre tracce, il mid tempo di “Beauty In Repetition”, una nervosa e tesa “Everchanging”, e la finale “The Land Of Sunset” con le sue atmosfere celtiche contaminate da un loop di batteria dal sapore chill out, chiudono in bellezza l’album.
Un album eclettico, ricco di sapori e atmosfere, che forse meriterebbe tempi migliori per essere gustato e assimilato a dovere. Un album che probabilmente non avrebbe ancora visto la luce se il mondo non si fosse fermato e molti artisti sarebbero stati impegnati a suonare in giro per il globo, invece che essere costretti ad ammazzare il tempo facendo dischi in casa. Uno dei migliori di questo 2020.
Articolo di Andrea Bartolini
Track list “Good Luck, Seeker”
- The Soul Singer
- (You’ve Got To) Kiss A Frog Or Two
- Low Down In The Broom
- Dennis Hopper
- Freak Street
- Sticky Fingers
- Why Should I Love You
- The Golden Work
- My Wandering In The Weary Land
- Postcard From The Celtic Dreamtime
- Good Luck Seeker
- Beauty In Repetition
- Everchanging
- The Land Of Sunset
Line up The Waterboys
Mike Scott – Vocals, guitar, piano
Steve Wickham – Electric fiddle, mandolin
Ralph Salmins – Drums
Brother Paul – Keyboards
Aongus Ralston – Bass
Gavin Ralston – Lead guitars
Jess Kav – Vocals
Zeenie Summers – Vocals