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Trifecta “The New Normal”

Anticonformismo fortemente voluto al fine di esprimere il suono nella sua più limpida e spontanea concezione

Fuori il 12 aprile per Kscope “The New Normal”, il nuovo full lenght dei Trifecta. Band cosmopolita, nata dall’intesa tra il cantante e bassista Nick Beggs, il tastierista statunitense Adam Holzman e il batterista Craig Blundell. Tre artisti di spessore, accomunati dall’esperienza nel gruppo solista di Steven Wilson (tanto che è lecito domandarsi se dietro questo ambizioso progetto non ci sia lo zampino del leader dei Porcupine Tree), che da una jam session organizzata per divertirsi, ha deciso di dare forma a un vero e proprio ensemble. Un progetto nato da una comunione di intenti che coniugando idee innovative e talento è sfociata in una musicalità così intrigante e particolareggiata da non poter rimanere soltanto un episodio isolato. Inizialmente la band ha esibito la propria abilità nel miscelare musica con il pregevole album d’esordio “Fragments” del 2021. A tre anni da quell’originale esperienza, il trio prosegue il suo viaggio con questa nuova opera che si propone di proiettare la concezione del suono verso panorami inesplorati.

“The New Normal” vuole trasportare l’ascoltatore in una “nuova normalità”, verso una musica liberata dagli stilemi di genere che trova invece la sua più pura espressione in un suono malleabile e indefinito dove si incontrano elementi di Jazz, Fusion e Prog. L’album si compone di ben diciannove brani eterogenei che combinano idee e colpi di scena, figli di una volontà sperimentale che intende produrre arte senza nozione di genere o confine, condita anche da un pizzico di ironia tipicamente inglese. Sicuramente sono pezzi che potranno anche essere ampliati nella dimensione live dove le loro caratteristiche si presteranno bene anche a una improvvisazione per arricchire le partiture. I sintetizzatori sinuosi dialogano magistralmente con la ritmica di un basso incalzante supportato da percussioni fluide e fantasiose che sfociano nella fusion dai colori anni ’70 dell’incipit “Beck And Call”, nella raffinatezza jazz noir di “Dot Are You Wooing” o nella policromia di “Stroboscopic Fennell”, dove compare anche il cantato di Beggs.

Non mancano anche brevissimi episodi a fare da collante alla successione delle canzoni come l’intermezzo pianistico della sopra menzionata “Dot Are You Wooing?” o, il parlato accompagnato ancora da tocchi jazzati di “What Are You Doing?”. Sembra che la band si voglia cimentare con un gioco fuori dal comune, a volte anche singolare ma sempre geniale come nel puro jazz di “Kleptocrat” o nel ritmo sincopato di “Ouch!My OCD” che ben rappresenta la manifestazione di un disturbo ossessivo/compulsivo. Non manca il momento più melodico rappresentato da “Stupid Pop Song”, singolo anticipatore dell’album, esempio perfetto di commistione tra strumenti, canto e cori.

Adam Holzman esprime al meglio il suo talento tastieristico nel brano “Wacky Tobaccy”, mentre è Blundell il protagonista nella rifinitura di “Ornamental Lettuce”, come a evidenziare che le fondamenta di ogni singolo pezzo rappresentano le idee di un membro della band. Vere perle anche “Wake Up Call” dove una insolita miscellanea di funky, blues e prog si fondono a meraviglia in articolati giochi strumentali o le squisitezze espressive di “Daddy Long Legs”, brano dai ritmi inizialmente felpati che evolvono poi colorati da briose tastiere.

Rimane spazio anche per il Prog più raffinato. “Bach Stabber” con i suoi climi classicheggianti e i preziosi brani finali “Canary In A Five And Dime” e “On The Spectrum”: il primo si snoda su una suadente melodia dalle cadenze evocative e psichedeliche, mentre il secondo, con qualche incursione dark, regala un finale bellissimo ad alta intensità emotiva. Ad arricchire il lavoro i contributi eccellenti di Alex Lifeson (ex Rush) come seconda chitarra in “Once Around The Sun With You” e i groove isterici del sax di Theo Travis (anche lui nella band di Steven Wilson) nella già citata “Daddy Long Legs”. Da sottolineare che l’estro di Nick Beggs ha trovato modo di cimentarsi nell’album anche con il tapping del Chapman Stick di John Paul Jones.

“The New Normal”, impreziosito anche dalla bella copertina realizzata dal grafico Hajo Müller, è un disco che, al di là dell’indubbia e lodevole componente virtuosistica, si spinge con ardita consapevolezza verso un anticonformismo fortemente voluto al fine di esprimere il suono nella sua più limpida e spontanea concezione.

Articolo di Carlo Giorgetti

Tracklist “The New Normal”

  1. Beck And Call
  2. Dot Are You Wooing?
  3. Stroboscopic Fennell
  4. Just Feel It Karen
  5. Sibling Rivalry
  6. Ornamental Lettuce
  7. Daddy Long Legs
  8. What Are You Doing?
  9. Stupid Pop Song
  10. Crime Spree
  11. Bach Stabber
  12. Kleptocrat
  13. Once Around The Sun With You
  14. Chinese Fire Drill
  15. Ouch! My OCD
  16. Wake Up Call
  17. Wacky Tobaccy
  18. Canary In A Five And Dime
  19. On The Spectrum

Line up Trifecta: Nick Beggs basso, Chapman Stick, voce / Adam Holzman tastiere, sintetizzatore, piano / Craig Blundell batteria, percussioni. Special Guests: Alex Lifeson chitarra in “Once Around The Sun With You” / Theo Travis sax in “Daddy Long Legs”.

Trifecta online:
Website https://kscopemusic.com/artists/trifecta/
Facebook https://www.facebook.com/trifectahq/
Instagram https://www.instagram.com/trifectahq/
YouTube https://www.youtube.com/@kscopemusic

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