Nell’estate del 2020, rapida pausa di socialità in questo annus horribilis che sembra non finire mai, Vasco Brondi è tornato sul palco con un live diventato album, “Talismani per tempi incerti”, uscito per Gibilterra lo scorso mese di dicembre. Lo accompagnano, ringraziati con affetto in un coinvolgente finale, Andrea Faccioli (chitarra), Daniela Savoldi (violoncello) e Angelo Trabace (pianoforte).
Metto sul piatto il lavoro di Vasco Brondi, sperando di non avere avuto torto nel pensare che la sua forma più appropriata fosse il vinile, supporto delle canzoni longevo e rispettoso della qualità. La puntina inizia a planare e da qualche luogo sconosciuto il suono progressivamente sale, catturando da subito la mia attenzione e lasciandomi immobile, emozionato e fragile, inchiodato dalla mia condizione di uomo qualsiasi in questa epoca di pandemia terribile.
Sarà che questo nostro tempo disgraziato ci sta addosso, ma la voce di Vasco questa volta sembra risuonare particolarmente solenne, profonda, protesa nello sforzo multiforme di immaginare i destini di questo nuovo secolo. La sua celebrazione riecheggia toni e versi di un Ferretti illustre predecessore, CCCP prima, CSI e poi PGR, esplicitamente citato nelle cover “In viaggio”, “Cronaca montana” e, in chiusura, “Annarella”, interpretata in compagnia di Massimo Zamboni.
L’inizio dello show è affidato ai versi nuovi di Erri De Luca e della sua “Dopo”, nella quale l’autore immagina chi potrà sopravvivere a tutto questo, chi si salverà per davvero e potrà proiettarsi in un futuro in cui gli uomini avranno per bottino non più il denaro ma la vita, la più grande ricchezza da trasmettere ai figli. Le parole di De Luca sono lì come a mettere in chiaro le grandi domande a cui nessuno durante questo spettacolo riuscirà a rispondere con certezza: cosa ci sta succedendo e cosa ci succederà.
Nel disco si alternano i brani più celebri dell’esperienza più che ventennale di Vasco Brondi, tra tutti “Punk sentimentale”, strana questa cosa che respiriamo e poi smettiamo di respirare, Il waltz degli scafisti, le nostre storie sono troppo belle, non cercare di capirle, I destini generali, è solo un momento di crisi di passaggio, che io e il mondo stiamo attraversando, Mistica, Mondana e mistica, volevi solo musica elettronica, una cassa dritta nell’anima, e Chakra, celebre manifesto dell’amore e delle bizzarre quotidianità.
Per rispondere a quei grandi interrogativi serve chiamare al confronto le parole tanti amici: oltre ai citati CCCP/CSI/PGR, ecco le cover di Franco Battiato con la sua premonitrice Magic Shop, di Francesco Guccini con Noi non ci saremo, già ripresa a suo tempo anche dai CSI e interpretata questa volta con Margherita Vicario, e infine di Fabrizio De André, con la sua “intoccabile”, come definita da Vasco stesso, Smisurata preghiera.
Oltre a Erri De Luca, Vasco sceglie di recitare anche i versi della poetessa e scrittrice romagnola Mariangela Gualtieri (“Ma adesso io” e “Bello mondo”), del sudcoreano Ko Un (“La strada”), della premio Nobel Wislawa Szymborska (“Un incontro inatteso”) e del fiorentino Mario Luzi (“A volte si tocca il punto fermo e impensabile”).
Tutto risulta ben cantato, armonico, maturo, liturgico ma capace allo stesso tempo di grande modestia. “Talismani per tempi incerti” è insomma un disco da possedere fisicamente, per ricordare un domani ciò che stiamo vivendo oggi e per vivere meglio quello che sarà domani.
Articolo di Marco Zanchetta
Tracklist “Talismani per tempi incerti”
1. Dopo (poesia di Erri De Luca)
2. Le ragazze stanno bene
3. Magic shop
4. Cronaca montana
5. Punk sentimentale
6. Ma adesso io (poesia di Mariangela Gualtieri)
7. Il waltz degli scafisti
8. La strada (poesia di Ko Un)
9. In viaggio
10. I destini generali
11. Noi non ci saremo (con Margherita Vicario)
12. Qui
13. Smisurata preghiera
14. Un incontro inatteso (poesia Wislawa Szymborska)
15. Chakra
16. A volte si tocca il punto fermo e impensabile (poesia di Mario Luzi)
17. Mistica
18. Annarella (con Massimo Zamboni)
19. Bello mondo (poesia di Mariangela Gualtieri)