“Nemico pubblico” non è altro che un film, un lungometraggio che Roberto Datti, in arte VonDatty, cantautore e musicista di Tivoli, ha girato per raccontare se stesso e il suo stare al mondo. Sono trascorsi ben tre anni dall’ultimo lavoro “Ninnenanne”, il tempo necessario per tessere la trama complessa di un lavoro sfaccettato nelle atmosfere e negli stili musicali.
A fare da minimo comune denominatore di questo nuovo lavoro c’è il riferimento chiaro allo stile colonna sonora anni Settanta, quell’odore di cinema scuro, crudo e insanguinato che non esiste più. Tra un lampo di luce e l’altro in uscita dallo schermo nascono guizzi che divagano qua e là verso generi diversi, con il pregio di avere comunque come preziosi fili conduttori il buon gusto e la raffinatezza.
Il disco, dieci o undici brani a seconda dei punti vista, uscirà il prossimo 15 gennaio 2021 per VREC Music Label. Accompagna VonDatty la Vertigo Orchestra, la nuova band che con lui ha curato gli arrangiamenti, formata da Pierfrancesco Aliotta (bassista e coproduttore artistico dell’album), Vieri Baiocchi (batteria) e Gabriele “Lolla” Proietti (chitarre). Sono numerosi anche gli ospiti, tra i quali Roberto Dell’Era (Afterhours, The Winstons), Giorgio Baldi (chitarrista e produttore di Max Gazzè), Lucio Leoni, Lara Martelli e Dj Myke.
Nel suo film VonDatty ci racconta del personale disagio a vivere il presente, in cui ha forse oramai poco senso mettersi a cantare dentro un disco, proporlo a un pubblico che nella migliore delle ipotesi lo ascolterà solo per gentilezza. Chiede ripetutamente scusa per la presunzione e per il narcisismo VonDatty, i suoi pensieri emergono attraverso la piacevole recitazione di Lucio Leoni, chiamato prima a fare da prologo e poi per ben tre due volte al termine dei brani “Latte”, “Spystory” e “Nemico pubblico”. È un gioco che l’autore fa per prendere in giro se stesso e le proprie velleità, ma alla fine gli intermezzi suonano come una excusatio non petita che potrebbe avere un effetto sull’ascoltatore esattamente contrario a quello desiderato.
Il disco si apre con “Gli aspetti generali”, un pezzo giovanilmente cantautorale che fa del suo testo il manifesto di intenzioni di quello che sarà del disco. In questa prima sequenza VonDatty ci lascia un po’ perplessi, ma poi scioglie gli ormeggi e decolla, proponendoci diversi pezzi ben riusciti. C’è “Spleen”, primo singolo in uscita e il brano forse più azzeccato dell’album in cui piacevolmente spadroneggiano chitarra e tastiera.
Spruzzate rock e toni più duri invece in “Maledetti giorni”, di cui è presente anche una versione remix elettronico che rende forse ancor meglio la lentezza e l’insidia che attende il protagonista nei suoi momenti maledetti. Degni di particolare nota anche “Hanno bendato il mio cuore”, un pulp incazzoso e accattivante, secondo singolo in uscita, e “Nervi”, pezzo che musicalmente vola, forse il più coinvolgente dell’album. La voce di VonDatty entra ed esce dalle tracce, chiara, urlata oppure soffocata dentro i rumori del set in cui si stanno girando le scene.
Nulla di eccezionalmente nuovo o profetico per la musica italiana, ma l’album “Nemico pubblico” merita senz’altro l’ascolto, facendosi sempre più amico a ogni passaggio. È come se, coerentemente con le intenzioni dell’autore, la musica servisse ad avvicinarlo progressivamente, artisticamente e umanamente all’ascoltatore, fino a trovarselo seduto accanto, come un amico.
Articolo di Marco Zanchetta
Track list “Nemico pubblico”
- Intro – Lucio Leoni
- Gli aspetti generali
- Spleen
- Maledetti giorni
- Latte
- Hanno bendato il mio cuore
- Nervi
- Due animali feroci
- Spystory
- Nemico pubblico
- Maledetti Giorni (Remix)