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Willy Mazzer “Cotton, Juke and Silk”

Delta Blues, Chicago Blues, Texas Blues e anche qualche gradevole pennellata di Swing

“Cotton, Juke and Silk” è il nuovo, e attesissimo negli ambienti blues, lavoro dell’armonicista e cantante trevigiano Willy Mazzer, accompagnato dalla HeadHunters Blues Band. Pubblicato su etichetta Azzurra Music, l’album ci offre un gradevolissimo viaggio attraverso grandi classici reinterpretati in maniera a volte molto originale, e quattro inediti molto interessanti che ci fanno apprezzare ulteriormente la tecnica e l’anima dei musicisti. Non è facile reinterpretare dei grandi classici del Blues senza cadere nello scontato; Willy e gli Headhunters ci sono indubbiamente riusciti.

Delta Blues, Chicago Blues, Texas Blues e anche qualche gradevole pennellata di Swing compongono un mosaico che non può lasciare indifferenti. D’altronde lo stesso titolo richiama il cotone delle tradizionali piantagioni del Delta, la grezza Juta che richiama la fatica dei lavoratori del Texas e la Seta degli arredamenti dei locali di Chicago. Allora mettiamoci comodi, apriamoci una birra fresca, che con questo caldo ci aiuta di sicuro e facciamo partire la musica.

L’album si apre con “Feel so Good”, un inedito elettrizzante. L’armonica di Willy e le chitarre si rincorrono con un ritmo che ti toglie il fiato. L’anima dei grandi precursori del Rock affiora sicuramente in questo pezzo che dal vivo deve essere decisamente fulminante. “Must Have Been the Devil”, registrata originariamente da Otis Spann, è reinterpretata con un ritmo che ci riporta al Texas Shuffle. Manca certo il suono del piano del pezzo originale, ma la chitarra, l’armonica e la base ritmica di basso e batteria non ce lo fanno certo rimpiangere. “Sadie”, di Hound Dog Taylor, ci viene presentata in una maniera che ci fa rivivere l’atmosfera fumosa dei locali di Chicago. La voce roca di Willy si alterna al suono dell’armonica il tutto completato dal sottofondo e dai fraseggi di chitarra. Questa Sadie deve veramente avere spezzato il cuore di qualcuno per fare affiorare un sound a tratti cupo.

“Dorado Roll” è il secondo brano inedito dell’album. Un brano strumentale, dove l’armonica di Willy prende il posto della voce, con una grande espressività. L’inizio ha una bella sfumatura Tex con accenti latini, e subito si tramuta in una ballata quasi swing. “The Promise” è il terzo brano inedito e secondo strumentale. Una gran bella ballata che si apre lenta e malinconica. Un sottofondo di chitarra ci fa entrare in un’atmosfera sognante dalla quale emerge leggermente roco il suono dell’armonica. Armonica che in un crescendo ci dà l’impressione di uno spazio che si apre, come il panorama che può vedere un viandante dopo una lunga camminata in un bosco quando si trova davanti una bellissima vallata. “Checkin’ Up On My Babe” è una bella cover del brano inciso nel 1960 da Sonny Boy Williamson. Un Blues classico, che ci porta all’essenza del Chicago Blues. L’interpretazione di Willy non toglie nulla al mood leggermente ironico del pezzo originale.

Un’atmosfera un po’ retrò e un assolo di chitarra strepitoso sono le caratteristiche della lunga “French Kiss”, il quarto brano inedito dell’album. La tensione prorompente portata dall’assolo si smorza e si fonde con la voce roca di Willy che ci accompagna verso il finale in cui chitarra e armonica camminano fianco a fianco. Queste dinamiche non fanno assolutamente pesare la durata di oltre sette minuti.

“Just your Fool”, canzone nata nel 1954 come brano R‘n’B e poi trasformata in un classico del Chicago Blues da Little Walter nel 1960, è reinterpretata benissimo in chiave swing. Anche qui l’atmosfera da locale fumoso anni ’50 non può non avvolgere l’ascoltatore portando indietro nel tempo. “Mistery Train” è una rivisitazione in chiave più veloce del brano registrato nel 1956 dal grande Elvis Presley. Il ritmo incalzante della chitarra costringe l’ascoltatore a battere le mani a tempo, se riesce a starci dietro, ovviamente. Uno dei brani più coinvolgenti dell’album, sicuramente.

“You Hurt Me”, registrato originariamente da Little Willie John nel 1960, è un bel Blues lento, reinterpretato dalla voce di Carlo de Bei. In questo brano si può apprezzare come l’ottima tecnica degli Headhunters e l’armonica di Willy riescano a non smarrire la vera anima blues. “Latin’ia” è un Surf-Blues dalle atmosfere molto latine, cover del brano inciso nel 1962 dai The Sentinals. Gli Headhunters ne fanno un bel strumentale in cui alle atmosfere latine aggiungono un suono di chitarra più ruvido, l’armonica blueseggiante e una ritmica sicuramente più rock. Interessante davvero. “No Shoes” è un grande classico di Johnny Lee Hooker, registrato nel 1960. È qui reinterpretato con un suono di chitarra più moderno, che però non altera il feeling del brano originale del Re del Boogie. “Feeling Good”, attribuita a Junior Parker e incisa per la Sun come Little Junior’s Blue Fames nel 1953, è il secondo brano dell’album cantato da Carlo de Bei. È qui reinterpretata in stile Texas Shuffle, aggiungendo brio e rendendola coinvolgente e adattissima per un live.

L’album si chiude con un pezzo italiano, “Amore fermati”, inciso originariamente da Fred Buongusto nel 1963 accompagnato dall’orchestra di Gorni Kramer. Omaggio al classico Swing-Blues italiano è la conclusione perfetta di questo coloratissimo album. La voce roca e leggermente ironica di Willy ne esalta lo spirito, sostenuto molto bene dall’arrangiamento quasi ironico della band.

In conclusione, ci troviamo di fronte a un lavoro che, pur mantenendo un’anima decisamente blues, ci offre un viaggio pennellato da diversi colori che lo rendono molto gradevole all’ascolto, e che, pur prendendo forza dalla grande tecnica dei musicisti che lo hanno realizzato, non risulta mai né freddo né squisitamente virtuosistico e questo fa indubbiamente onore a Willy e ai suoi Headhunters.

Articolo di Flavio Giuseppe Businelli

TrackList “Cotton, Juke and Silk”

  1. Feel So Good
  2. Must Have Been The Devil
  3. Sadie
  4. Dorado
  5. The Promise
  6. Checkin’ Out On My Babe
  7. French Kiss
  8. I’m Just Your Fool
  9. Mistery Train
  10. You Hurt Me
  11. Latin’ia
  12. No Shoes
  13. Feelin’ Good
  14. Amore Fermati

Line up Willy Mazzer & The HeadHunters Blues Band: Willy Mazzer: armonica e voce / Carlo De Bei : chitarrra e voce / Cristiano Schiabello: chitarra / Claudio Sgorbaro: basso / Paolo Callegaro: batteria

Willy Mazzer & The HeadHunters Blues Band online:
Facebook: https://www.facebook.com/WillyWeiLiMazzer
YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=ieF2iHaZ29Q

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