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Windopen “Quando i baci erano fiocchi”

Si tratta di una piccola capsula del tempo che ci rispedisce diretti nella Bologna di fine anni Settanta


Ci sono album che ti prendono a calci, che ti scuotono obbligandoti a mettere a nudo emozioni e ricordi spesso ricorrendo a un viaggio a ritroso nei meandri della memoria collettiva. “Quando i baci erano fiocchi” dei Windopen, pubblicato da Spittle Records il 15 ottobre 2021, appartiene sicuramente a questa categoria, e continua così nella sua opera di riesumazione del repertorio della storica band bolognese. Contiene pezzi registrati fra il 1979 e i primi anni ‘80, materiale mai pubblicato che è stato ripreso in mano, rimixato e rimasterizzato in digitale.

Si tratta di una piccola capsula del tempo che ci rispedisce diretti nella Bologna di quegli anni, fucina di una nuova scena musicale e non solo, alimentata dal disagio sociale e dalle domande di una nuova generazione a cui lo stato e la società non riusciva a dare risposte. Si respira tutto questo nel brano strumentale che apre e dà il titolo all’album, sferzate rock, larsen chitarristici fanno da tappeto a un compendio audio che parte dagli scontri in piazza del ’77, passando per la chiusura documentata in diretta di Radio Alice fino alla calata del tragico sipario del 2 agosto del 1980 che chiude un capitolo e ne apre un altro ancora più drammatico.

Ma quattro giovani rockers bolognesi come potevano reagire a tutto questo se non chiudersi in cantina e scrivere la loro passione per il Rock? È quindi in quella cantina in via San Vitale 13 che hanno preso forma brani come “Aiuto” un perfetto esempio di Power Pop e un’effervescente versione del classico dei Primitives di Mal “Yeeeeeeh!” a sua volta versione in lingua italiana di “I Ain’t Gonna Eat Out My Heart Anymore” degli Young Rascals.

Il Rock dei Windopen è diretto, ingenuo e intenso al tempo stesso nel cantare la passione per la musica in “Solo per noi”, il disagio e l’alienazione in “Fuori di me” e “Brutte storie”, è convincente nel Pop Punk di “Ancora sotto shock” e “Le teste dure” (mi domando come renderebbero pezzi così con una produzione alla Green Day) e avvolgente nella introspettiva “Ho bisogno di qualcuno”. Chiudono l’album una debordante “Mi hanno detto di stare lontano da te”, la versione demo del ottimo singolo “La notte è tua in città” e i tre minuti scarsi di voce e chitarra di “Ora e per sempre”. dove sugli ultimi accordi di chitarra improvvisamente ritornano i ricordi suggeriti all’inizio dalla title track.

Ma accade che dopo una manciata di canzoni alle immagini delle barricate, dei morti, dei tentativi di censura del libero pensiero, si sovrappongono le immagini e i suoni dei primi festival rock, dei dischi della Cramps, della Italian Records, le pagine delle fanzines e il rumore della gente al Punkreas o in Piazza Maggiore a sentire i Clash, un periodo buio e splendente al tempo che chi ha vissuto non può far altro che ricordare e rivivere con questo ottimo lavoro.

Uno dei miei dischi italiani preferiti del 2021 da parte di una band che, forse, non esiste più.

Articolo di Andrea Bartolini


Track list “Quando i baci erano fiocchi”


1. Quando i baci erano fiocchi
2. Aiuto!
3. Yeeeeeeh!
4. Solo per noi
5. Fuori di me
6. Brutte storie
7. Ancora sotto schock
8. Le teste dure
9. Ho bisogno di qualcuno
10. Mi hanno detto di stare lontano da te
11. La notte è tua in città (demo version)
12. Ora e per sempre

Line up Windopen

Roberto Terzani – Voce, basso / Alberto Pietropoli – Sax / Marco Gualandra – Batteria / Saverio Pasotti – Chitarra

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