È la Moscato Blues Band la vincitrice del “Road to Seravezza Blues”, il contest musicale che venerdì sera, nel secondo appuntamento del Blues Festival, ha visto sfidarsi gli otto gruppi rimasti in gara (provenienti anche da fuori Toscana), valutati da una giuria di esperti. Secondo posto per i Black Cat Bones, terzo per Fabio Nobili. Per tutti, comunque, è stata l’occasione di farsi conoscere e apprezzare dal pubblico presente nel parco di Palazzo Mediceo.
TAG – The Artist Garage, main partner del Festival, darà ai vincitori del contest l’opportunità di registrare il loro EP in uno studio dotato di apparecchiature di ultima generazione. Inoltre, si occuperà della pubblicazione con la propria etichetta. Alle altre band finaliste verrà invece consegnata la registrazione in alta definizione del live della serata.
Il “Road to Seravezza Blues” è divenuto ormai un appuntamento di riferimento per tutti quei gruppi che ambiscono ad affermarsi nel panorama nazionale della “musica del Diavolo”. Ne sono la riprova i Canned Blues, vincitori dell’edizione 2019, che domani, nella serata conclusiva, saliranno di nuovo sul palco del Seravezza Blues Festival.
——————-
Da giovedì 21 a domenica 24 luglio Seravezza sarà la capitale della “musica del Diavolo” grazie alla kermesse internazionale a ingresso gratuito organizzata dall’associazione culturale Alexandre Mattei, che come da tradizione porterà a esibirsi dal vivo i grandi interpreti del Blues nel Parco di Palazzo Mediceo. Qui, oltre al palco, verrà allestito il Blues Village, un’area espositiva di 3mila metri quadri dedicata al food & drink e alla mostra-mercato dei liutai.
Il week-end dall’8 al 10 luglio, invece, al teatro delle Scuderie Granducali sarà riproposta la rassegna “Il cinema del Diavolo”. Una formula sviluppata su sette serate per coinvolgere ancor di più il pubblico dopo il periodo della pandemia, nel quale comunque la rassegna internazionale è proseguita con una proposta artistica rimodulata, basti rammentare la mostra fotografica in ricordo di Romano Cagnoni (2020) e soprattutto quella di Guido Harari (2021) (la nostra intervista).
Lo spettacolo
Il Festival si aprirà giovedì 21 con lo spettacolo di Gino Castaldo “Beatles vs Rolling Stones. Apollinei e dionisiaci”: con questo parallelismo mitologico il giornalista e critico musicale proporrà un interessante confronto i due gruppi che hanno segnato un’epoca, raccontando storie e aneddoti, e tentando di dare una risposta all’eterno dilemma: meglio uno o l’altro? Castaldo prenderà spunto dal suo libro omonimo (la nostra recensione).
Il concorso
Quest’anno il “Road to Seravezza Blues”, concorso riservato alle band emergenti, avrà un ruolo ancor più centrale nella manifestazione: la finalissima, in programma venerdì 22 e condotta dallo “zio Rock” Daniele Sabatti, non sarà soltanto per gli otto gruppi rimasti in gara (Black Cat Bones, Bluesegetta, Blues Track Band, Fabio Nobili, Moscato Blues Band, Lorenzo Dinelli, Squank e The M) l’occasione di farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. TAG – The Artist Garage, main partner del Festival, darà infatti ai vincitori del contest la possibilità di registrare il loro EP in uno studio dotato di apparecchiature di ultima generazione. Inoltre, si occuperà della pubblicazione con la propria etichetta. Alle altre band finaliste verrà invece consegnata la registrazione in alta definizione del live della serata.
I concerti
Sabato 23 saliranno sul palco Katie Bradley e i Big Dez.
Bradley, cantante e armonicista, è un talento indiscusso del Blues britannico, è stata infatti premiata come “Songwriter of the year” ai British Blues Awards. Vanta inoltre collaborazioni di prestigio, come quelle con Luther Allison, Suzanne Vega, Lucky Peterson e Kirk Fletcher.
Big Dez sono gli headliner di serata: fondato nel 1996 a Parigi, il gruppo francese ha saputo affermarsi anche negli Usa e proprio quest’anno ha pubblicato il suo decimo album, intitolato “Chicken in the car and the car can’t go”.
Sarà il culmine di una serata in cui prima si esibiranno Mandarin Punch, Il Duo Briganti, Guess Who e Andrea Biagioni & Band.
Domenica 24 il gran finale, con l’ospite di punta della rassegna: Big Daddy Wilson, cantante, percussionista e chitarrista, la cui lunga carriera è contraddistinta da una sequenza interminabile di successi tra album e tour. Per l’occasione accompagnerà il pubblico in un viaggio dalle radici del Delta Blues al Blues urbano contemporaneo.
L’avvicinamento al concerto del bluesman americano sarà scandito da quelli di Black Days, Canned Blues (vincitori del “Road to Seravezza Blues” nel 2019), Sergio Montaleni Blues Project, The Partners in Crime, Emi Janus&Laura Piunti meet Lars Vegas.
Cinema del diavolo
Il Festival sarà introdotto, nel fine settimana dall’8 al 10 luglio, dalla rassegna “Il cinema del Diavolo” curata dal regista Stefano Leone. Alle Scuderie Granducali verranno proposti film che raccontano la musica e gli artisti che la identificano, tutti in prima visione (con inizio alle 21.30). Venerdì 8 “Jane by Charlotte” di Charlotte Gainsbourg (un documentario-tributo alla madre Jane Birkin, talentuosa attrice britannica naturalizzata francese); sabato 9 “Elvis” di Baz Luhrmann (la vita di una delle icone musicali del ventesimo secolo ripercorsa in una pellicola biografica); domenica 10 “Gli Stati Uniti contro Billie Holiday” di Lee Daniels (la vera storia della leggendaria cantante blues e jazz).
Il villaggio del blues
Il Blues Village rappresenta il valore aggiunto del Blues Festival, espressione di un fortissimo legame con il territorio. Un’area di 3mila metri quadrati con oltre 20 stand, dove durante i quattro giorni della manifestazione (21-24 luglio) si potranno degustare prodotti a chilometro zero e birre artigianali: un modo per valorizzare le eccellenze alimentari tipiche della zona. È qui che verrà inoltre allestita la grande mostra-mercato dedicata alla liuteria, con spazi espositivi e di vendita di strumenti musicali mostrati al pubblico da liutai professionisti in arrivo da tutta Italia. Sarà possibile anche trovare produttori di magliette personalizzate, artigianato in canapa per vestiti ed oggetti e una sezione dedicata all’abbigliamento vintage, oltre ad alcuni stand con dischi rari.
Dopo due anni nei quali abbiamo sviluppato iniziative interessanti e meritevoli (la mostra fotografica in ricordo di Romano Cagnoni e quella contemporanea di Guido Harari), dove però si è sentita la mancanza della socialità, è finalmente giunto il momento di ritrovarsi tutti assieme. Ecco perché abbiamo realizzato un’edizione speciale, con una proposta ricca e diversificata, spiega Giuseppe Campatelli, presidente dell’associazione culturale Alexandre Mattei che organizza l’evento.
Abbiamo puntato molto sulla musica internazionale mettendo insieme un cast davvero unico – gli fa eco Luigi Grasso, produttore del Festival con la sua società The Hive Project fin dal 2015 – Sarà una delle edizioni più belle e divertenti di sempre. Abbiamo portato la migliore musica possibile ma questo evento è anche l’occasione per restituire al territorio un considerevole indotto: porteremo musicisti internazionali e altri professionisti che rappresentano per Seravezza un valore culturale ed economico.
Il festival
Main partner del Festival è TAG – The Artist Garage, la prima piattaforma digitale interamente dedicata agli artisti emergenti: un portale di servizi finalizzati alla gestione di tutti i processi della filiera musicale. Sarà pertanto possibile pubblicare, promuovere e vendere i propri brani su oltre 150 store di streaming e download in tutto il mondo, senza la necessità di un contratto discografico. Gli autori manterranno il controllo dei diritti e monitoreranno personalmente i guadagni generati da ogni ascolto. L’altro partner strategico del Festival sarà Qobuz, piattaforma di streaming che offre la massima qualità sonora con un catalogo di oltre 70 milioni di brani. Il pubblico potrà ricevere un abbonamento gratuito di prova (3 mesi) tramite un QR Code dedicato.
Dalle 1.500 persone della prima edizione alle 10mila della quinta: i numeri certificano l’ascesa del Seravezza Blues Festival, evento di punta dell’associazione culturale Alexandre Mattei fondata per omaggiare il musicista pietrasantino prematuramente scomparso. Guitar Crusher, Marcos Coll, Tom Blacksmith, Jaime Dolce, McKinley Moore, Ana Popovic, Dan Nash, Nick Becattini, Zac Harmon, Fabio Treves e Kenny Wayne sono solo alcuni dei nomi di spicco saliti sul palco del Blues Festival, il cui numero di serate è progressivamente aumentato da una a quattro.
La solidarietà è un aspetto prioritario della rassegna. Fin dalla prima edizione, infatti, parte del ricavato è stata devoluta in beneficenza, contribuendo alla realizzazione di iniziative di enti e associazioni del territorio, compreso l’Opa (Ospedale Pediatrico Apuano) di Massa, a cui sono stati donati fondi finalizzati a comprare macchinari per la cura e prevenzione delle patologie cardiache neonatali e, più di recente, per sostenere il progetto della banca del latte umano. Tra le altre azioni a scopo benefico compiute si ricordano anche la consegna di un defibrillatore istallato presso la palestra Tommasi di Pietrasanta e l’acquisto di strumenti musicali per la Filarmonica di Riomagno e Azzano utilizzati a fini didattici. Lo scorso anno invece il ricavato è stato destinato alla Casa delle Donne di Viareggio, associazione impegnata nel sostegno delle donne in difficoltà e nella difesa dei loro diritti.
Il Seravezza Blues Festival – a ingresso gratuito, peculiarità mantenuta sin dalla prima edizione – vive esclusivamente di finanziamenti diretti da parte di enti pubblici e bancari, accordi di sponsorizzazione con aziende private, a cui si affianca una attività di autofinanziamento e raccolta sul territorio: quest’anno la kermesse è sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Fondazione Terre Medicee e gode del patrocinio del Comune di Seravezza. Li ringraziamo per il supporto che ci hanno sempre garantito. Siamo contenti che il Festival si svolga qui e non altrove, conclude Grasso.