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Altar of Oblivion “Nothing Grows From Hallowed Ground” video

Anticipazione del full lenght, un concept album per la band epic doom metal

“Nothing Grows From Hallowed Ground” è il brano di apertura del quarto full-length degli Altar of Oblivion dal titolo “In The Cesspit Of Divine Decay”, che sarà pubblicato su vinile e in formato digitale il 28 giugno 2024 su From The Vaults. Un concept album basato sul diario del bisnonno materno del chitarrista Martin Meyer Sparvath, Jesper Wilhem Meyer, che combatté controvoglia per l’Impero tedesco durante la Grande Guerra. L’album renderà omaggio a lui e ai circa 26.000 danesi che combatterono per la Germania, di cui 4.000 perirono sui vari fronti durante il sanguinoso conflitto.

Con la colorita narrazione e la pittoresca descrizione di Jesper delle scene di combattimento, della vita quotidiana (e della morte) nelle trincee, delle attività fuori servizio e dei suoi soggiorni in un ospedale da campo, l’album inizia con il suo battesimo del fuoco nel marzo del 1915 e culmina con un’epica battaglia nel giugno del 2015, durata diversi giorni, in cui sfugge per poco alla morte in più occasioni.

In questo contesto, “Hallowed Ground” si riferisce alla Terra di Nessuno, che in questo caso è l’area di terreno tra due sistemi di trincee nemiche, da cui non cresce letteralmente nulla. Questo tratto di terra fangoso, stretto e spesso privo di alberi, caratterizzato da vari fori di granata, divenne l’ultima dimora di molti soldati caduti.

I preparativi per questa impresa sonora sono iniziati nel 2005, quando la band ha registrato una versione demo di quello che anni dopo si sarebbe trasformato nell’album ora completato, che originariamente avrebbe dovuto essere il full-length di debutto della prima incarnazione in duo del gruppo. L’album contiene alcune delle prime creazioni della band e, per molti versi, può essere considerato una sorta di prototipo degli Altar Of Oblivion, in quanto porta avanti e sprigiona il loro lavoro epic doom più oscuro e tradizionale.

Durante e dopo la pandemia, gli Altar of Oblivion sono stati in modalità di registrazione, completando materiale nuovo e vecchio, tra cui due full-length, due ep e un album acustico, consentendo alla band di prendersi una meritata pausa in studio per concentrarsi d’ora in poi sugli spettacoli dal vivo. È stata confermata una serie di concerti per il 2024 e il collettivo non vede l’ora di tornare sul palco, più pesante, più vecchio e più rinvigorito che mai. Il tempo ci dirà se suonare dal vivo è la cura giusta per un grave caso di abbronzatura scolorita in studio.

Le origini degli Altar of Oblivion risalgono al 2003, quando Martin Meyer Sparvath (chitarra/voce) e Allan Larsen (batteria) formarono un duo chiamato Summoning Sickness. Tre anni dopo, questo dubbio progetto si è trasformato in un quattro pezzi chiamato Altar Of Oblivion, e l’entità è passata dal semplice black/speed/heavy-metal all’epic doom metal. A parte una serie di demo, ep e un album dal vivo, il gruppo ha finora all’attivo tre full-length.

Line up Altar of Oblivion: Mik Mentor vocals / Martin Meyer Sparvath guitars, synth / Jeppe Campradt guitars / C. Nørgaard bass / Danny Woe drums / Jannick Nielsen keyboards

Altar of Oblivion online:
Digital single: https://bfan.link/nothing-grows-from-hallowed-ground
Web: http://altarofoblivion.dk/
Facebook https://www.facebook.com/altarofoblivion/
Instagram https://www.instagram.com/altarofoblivion/

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