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Black Snake Moan “Fire & What You See” video-première

Nuovo lavoro per la one-man-band psych blues, disponibile dal 31 marzo

“Fire & What You See” , pubblicato su Hypnotic Bridge Records, è il nuovo doppio singolo del one-man-band psych blues Black Snake Moan, progetto di Marco Contestabile, cantante, chitarrista e compositore. Anticipato dal video ufficiale di “Fire”, online dal 22 marzo, “Fire & What You See” sarà disponibile in streaming, in digital download e in vinile edizione limitata 7’’ (45rpm) dal 31 marzo.

Il fuoco come elemento di luce ma anche indicazione che può risolvere interrogativi e incertezze. Direzione o svolta, la fiamma di una candela, come una tremula e insolita alba, rischiara la via prima invisibile e nascosta dalle tenebre. Il tempo del cammino può ritrovare un senso; l’inquietudine per una ricerca trascendentale, dalla banalità del quotidiano alla primordiale atmosfera desertica degli elementi, dove il superfluo è eroso e ciò che resta è materia illuminante. La libertà di immaginare un desiderio in una passeggiata introspettiva in cui la risposta ad ogni domanda sembra poter provenire dai petali di un magico fiore che si schiude alla prima luce del mattino

Marco, un nuovo lavoro, un doppio singolo molto intenso. Arriva in un momento particolare del tuo percorso?

“Fire & What You See” sono stati la chiusura di un cerchio importante della mia vita. Stavo vivendo un momento molto particolare: un percorso difficile e doloroso, un periodo complicato della mia vita ed è stato fondamentale e terapeutico scrivere questi due brani. Lungo il percorso di questo stato d’animo, creativamente è stato molto produttivo e mi ha permesso di mettere a fuoco ciò che volevo raccontare; trascendere questa sofferenza, connettendomi ad una nuova energia e farmi guidare.

Ogni session iniziava con una piccola riflessione, cercando di non perdere il sentimento di ciò che stavo provando. Dolore e desiderio sono finiti nei miei brani; quando scrivo parto sempre dai ricordi e da sensazioni personali, sia consci che inconsci. Spesso sono inconsci quelli rivelatori, o semplici sensazioni ed evocazioni di paesaggi e ambientazioni quotidiane, fondamentali per portarmi altrove.

Quali strade creative hai percorso in questo nuovo lavoro?

Ho cercato di omaggiare un determinato modus-operandi creativo, seguendo la tradizione ed il mio gusto per la musica americana anni ‘60, combinare i “suoni vintage” con una visione nuova. Vedere e ascoltare se stessi, significa prendere coscienza dell’ambiente, della luce e dell’oscurità; questa riflessione mi ha salvato, donandomi pace. Ascoltavo particolarmente l’atmosfera psichedelica più tendente al folk dei The Byrds, Crosby Stills & Nash, Buffalo Springfield e Donovan ai Love, The Doors, a sonorità più garage; mi hanno ispirato e soprattutto sollevato, avevo bisogno di quella sensazione per andare avanti e vedere un. Universo più pulito e stimolante.

Ho iniziato a suonare le mie chitarre dodici corde e sono venuti fuori questi due brani e successivamente un album che sto completando in studio; passando parecchio tempo in casa a registrare in solitaria, lavoravo solo quello di cui avevo bisogno, un lavoro  quotidiano iniziato durante il periodo del Covid; ho vissuto una forma di rinascita ponendomi determinati obiettivi e la mia musica ne è stata una reazione da “Revelation & Vision” a questo ultimo lavoro “Fire & What You See” e quelli che usciranno molto presto.

Ho scelto di sperimentare in solo, portando in studio i brani con una struttura semi-definitiva, coinvolgendo per alcuni interventi Gabriele Ripa, collaboratore delle ultime produzioni al piano/organo/basso, Massimiliano Annibaldi e Fabrizio Ulisse per le registrazioni.

Un lavoro molto interiore, profondo

Interpreto questo momento e le canzoni “Fire & What You See” come una rinascita e ricompensa, una ritrovata forza interiore, la gratitudine di accettare il presente Una luce nascente del risveglio. Ho cercato di godermi quello che ho fatto, aumentando la qualità della mia vita e del mio benessere interiore. La forza di questo percorso è il risultato di una costante evoluzione, una ciclica trasformazione, cercando di non diventare ostaggio del proprio dolore e sublimarlo in qualcosa di rigenerante.

Questo periodo lo sto vivendo come un occasione per rinascere, dare a me stesso nuovi stimoli. Questo forte senso di smarrimento ha generato in me molta determinazione, e i sentimenti che emergono in questi due brani sono stati la mia bilancia emotiva. Si viene giudicati con molta superficialità per le scelte che si prendono, non badando a ciò che ognuno di noi vive e sono sempre più grato a tutto quello che la mia musica mi sta rivelando e permettendo di fare. Sono andato lontano da tutto e da tutti, avevo bisogno di solitudine e di riflessione. Trovata la giusta dimensione ed equilibrio, ho messo a fuoco le mie scelte e apprezzato a pieno ciò che stavo vivendo. Le prime sensazioni rese canzoni sono state “Fire & What You See”.

Un percorso musicale coerente ma sempre sperimentale …

Amo la musica a un livello profondo, rispecchia un determinato sentimento; ha segnato la mia vita, mi ha affascinato sempre quella anni ‘ 60, colonna sonora di grandi suggestioni e momenti indimenticabili; a mio parere molto sincera e diretta, raffinata ed elegante. Sperimentando le registrazioni in casa, volevo rimanessero “canzoni leggere”, che mantenessero la loro freschezza. Scrivere è stato il momento più emozionante per me e non volevo perdere questa sensazione di libertà e indipendenza, non facendo musica per gli altri, ma per me stesso, ho sempre avuto la necessità, la missione, di realizzare le mie idee oltre ogni pregiudizio provinciale.

“Fire & What You See” track by track by BSM

“Fire” è la ricerca della propria anima, intesa come il proprio fuoco, persa nell’oscurità. Il profondo desiderio di ritrovare se stessi; anima errante in cerca di una guida, perso nell’oscurità dell’antica città. Rappresenta la visione della Notte oscura dell’anima, brano scritto tutto d’un fiato una notte, dopo una lunga camminata nel centro storico di Tarquinia. Ci sono tutti i paesaggi che mi hanno ispirato.

È la rappresentazione di un momento di assoluta desolazione spirituale, disconnessione e vacuità in cui ci si sente totalmente spaesati e sconnessi ma legati ad una storia da raccontare. La sensazione di entrare in una nuova dimensione colma di dubbi, di ambiguità, di incertezze, un luogo in cui ci si sente persi e risulta quasi impossibile pensare con chiarezza. Il risveglio è stato doloroso perché ero troppo immerso nel sogno; il fuoco lo vedo come araldo, un presagio di cambiamento e percorso da seguire. “Fire” identifica la presa di coscienza del profondo senso di “incompletezza”, qualcosa che manca disperatamente nelle nostre vite, il fuoco purificatore e rivelatore:.

Lost in the Shadows of the Ancient Town Give me you Fire and burn all my desire

Il simbolo del fuoco appare come emblema di profonda trasformazione interiore, elevazione e purificazione. In un percorso psicologico di crescita interiore, “bruciare” ciò che non è più necessario, alla fine, significa rendere più “pura” la propria personalità, renderla affine alla propria natura più autentica affinché possa manifestarsi il proprio sole interiore.

“What You See” è la connessione con il proprio presente, passato e futuro. Ricordi, sogni realizzati, chiaroveggenza e intuizione di sensazioni, la nostra visione onirica, specchio dello spirito e della propria immaginazione. Risvegliamo nuove possibilità, nuovi orizzonti e intuizioni. C’è una rinnovata speranza, un’estatica gioia di vivere, una gioiosa attesa e la passione di imparare, esplorare e crescere nel passato presente e futuro.

Waiting for the sunrise, Close your eyes and make a wish, What You See

Mi piace rappresentare “What You See” come un sogno floreale, simbologia di momenti armoniosi e dolci della nostra vita, proiettati nel tempo in diverse prospettive, vedendo il proprio sogno con occhi diversi. Cosa vedi nel corso della propria vita, come cambia il senso delle cose, lo scorrere del tempo, come vedere la giornate, gli elementi che caratterizzano le proprie sensazioni e quotidianità, giorno e notte, sole e luna. Occhi che si aprono e che si chiudono; prendere coscienza di ciò che si è e di cosa si vede; equivale a sapere e dominare le proprie sensazioni e perdersi nella fantasia aspettando l’alba di un nuovo giorno esprimendo un desiderio.”

Black Snake Moan bio

Black Snake Moan è un one-man-band psych blues. Dietro questo progetto c’è Marco Contestabile, cantante, chitarrista e compositore. La sua terra natale, la terra degli antichi Etruschi, appartiene ad una regione permeata di mistero, dove il culto della morte e le credenze nella vita ultraterrena e negli eventi soprannaturali erano parte del quotidiano. Miriadi di passaggi ne attraversano ancora le colline assolate: canyon scavati nelle rocce di tufo, labirinti, complessi sepolcrali che rappresentano antiche vie di comunicazione con l’oscurità e la luce in perenne alternanza. E’ un sentiero brumoso che connette l’eco eterno dell’antica cultura visionaria etrusca alla spiritualità dello scenario del Sud Ovest degli Stati Uniti, ai deserti dei nativi americani, apparentemente statici ma fluttuanti come miraggi.

Black Snake Moan è un progetto di ricerca sonora, che ha profonde radici nelle atmosfere del blues e del rock psichedelico. Nato sotto il segno del reverbero, Black Snake Moan accompagna l’ascoltatore in un trip interiore, scandito da echi ancestrali, intensi ed evocativi. Si esibisce destreggiandosi contemporaneamente con batteria, chitarra e voce e tastiere.

Black Snake Moan online:
Facebook https://www.facebook.com/BlackSnakeMoanOMB/
Spotify https://open.spotify.com/artist/7b9uHpzuGRqYEwWRnzww2j?si=wwgQspByRhObeTfLkzIj0w
YouTube https://www.youtube.com/channel/UCCSB4RpBARplYeM1fLLrTDQ
Instagram https://www.instagram.com/blacksnakemoan_omb/
Bandcamp https://blacksnakemoan-omb.bandcamp.com
Management blacksnakemoanomb@gmail.com

Articolo di Francesca Cecconi, foto di Stefano Dili

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